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Marco Botti

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Marco Botti Aretino di nascita e per vocazione. Dal 2004 sono giornalista culturale, nonché addetto stampa e curatore di mostre ed eventi. Arte, musica, storia della mia città sono il pane quotidiano. Credo nella natura divina dei Beatles.

I nostri nonni da proteggere

La fascia degli over 70 è quella più fragile e ha bisogno di essere tutelata più delle altre, lo sa bene Maria Paola Petruccioli, presidente della casa di riposo “Vittorio Fossombroni”

Fake news

Le bufale non circolano solo oggi. Ce ne sono molte, più datate, che riguardano la storia di Arezzo.

Il palazzo della fraternita dei laici

Un museo nel cuore di Arezzo, con un patrimonio artistico che racconta la storia della città e l’orologio astronomico che è un unicum a livello italiano.

Il Campaccio degli ebrei

Via Baldaccio d’Anghiari, una collinetta artificiale e un olivo: lì sorgeva il cimitero ebraico. Storia e retroscena di un ANGOLO DI CITTÀ che tanti aretini non conoscono

Borgo Santa Croce

Una suggestiva visita nella zona a est della città, da sempre miniera di importanti ritrovamenti archeologici. Porta Crucifera e Porta Colcitrone, la stipe di Fonte Veneziana, la chiesa di Santa Maria della Porta: un viaggio a ritroso nel tempo per conoscere meglio un quartiere dove, fino a pochi decenni fa, pullulavano botteghe e attività artigianali.

La Postierla di Pozzolo

Poco conosciuta ma con una storia densa di retroscena: la postierla è uno degli elementi più caratteristici dell'accesso a nord di Arezzo, situata nel tratto di mura che va da Porta Stufi a Porta San Clemente. Tamponata e poi riaperta nel 1944, oggi è collegata al camminamento intitolato alla ex soprintendente Anna Maria Maetzke

Colle del Pionta

Splendido polmone verde della città, ne accompagna da sempre la storia. Dai reperti ritrovati qui, è stato possibile ricostruire la vita di Arezzo nel corso dei secoli, dal neolitico fino ai giorni nostri. Purtroppo oggi, a fronte di una riqualificazione ambientale e sociale della zona, gli scavi sono fermi, con la collina che custodisce ancora chissà quanti e quali tesori

Il monumento a Ferdinando III di Lorena

Splendido polmone verde della città, ne accompagna da sempre la storia. Dai reperti ritrovati qui, è stato possibile ricostruire la vita di Arezzo nel corso dei secoli, dal neolitico fino ai giorni nostri. Purtroppo oggi, a fronte di una riqualificazione ambientale e sociale della zona, gli scavi sono fermi, con la collina che custodisce ancora chissà quanti e quali tesori

Maria Maddalena, il capolavoro riscoperto

Da opera minore, defilata in prossimità della sagrestia e per anni seminascosta dall’ingombrante cenotafio in memoria di Guido Tarlati,a mirabile compendio di femminilità, realismo e naturalezza. L’affresco, custodito all’interno del Duomo di Arezzo, ha trovato il giusto riconoscimento artistico solo negli ultimi decenni, dopo diversi restauri. Oggi è considerato uno degli esempi più fulgidi del genio pierfrancescano

Il Piero perduto, opere di Piero della Francesca all’estero

Le opere che avevamo e che non ci sono più, esposte all’estero o finite nelle case dei collezionisti. Ecco alcuni dei capolavori che impreziosiscono le gallerie d'arte di tutto il mondo