Marco Botti
L’anfiteatro romano
Nel cuore di Arezzo si nasconde l'opera più rappresentativa del periodo romano: l'anfiteatro. con un'arena di poco inferiore a quella del colosseo, un tempo ospitava circa tredicimila persone a sedere che accorrevano per assistere ai ludi gladiatori. adiacente alla struttura, oggi si trova il museo archeologico gaio cilnio mecenate
La hermana y la herida
Nei giardini del Praticino c'è una scultura che racconta l’incontro dell'artista Abel Vallmitjana con Pablo Neruda e altri mostri sacri della letteratura mondiale
L’acquedotto Vasariano
Una infrastruttura fascinosa realizzata tra il Cinquecento e il Seicento, mirabile opera di ingegneria idraulica. Nella zona nord est di Arezzo, dove via Gamurrini si incrocia con via Tarlati, una serie di arcate recentemente sottoposte a restauro catturano l’attenzione. E a breve sarà inaugurato il percorso pedonale con un sistema di illuminazione notturna.
Il lebbrosario di San Lazzaro
Un possente edificio lungo via Romana che nella seconda metà del Duecento era la struttura meglio attrezzata per accogliere i malati del territorio. Nel corso del tempo fu trasformato in centro per la lavorazione e il commercio di cereali, attività portata avanti per più generazioni dalla famiglia Gudini fino a pochi decenni fa
La Torre di Gnicche
Una costruzione due/trecentesca lungo la collina di San Fabiano....