Dagli inizi nel 1978 all’eccellenza raggiunta oggi nel settore delle soluzioni anti intrusione: una storia di espansione, assunzioni e nuove commesse, di scatti e cambi di direzione. Michele Albiani, Andrea Nocentini e Antonio Peruzzi guidano un’azienda che ha saputo trasformarsi e migliorarsi, allargando i propri confini al mondo dell’arte.

Centro Sicurezza e il racconto di un’evoluzione continua. Dalla tipologia di servizi offerti ai clienti, alla composizione della proprietà: i tre attuali soci sono infatti tutti ex dipendenti. Michele Albiani, Andrea Nocentini e Antonio Peruzzi guidano oggi l’impresa di via Galileo Ferraris. Non hanno legami di parentela coi fondatori e tutti hanno lavorato a lungo prima che fosse loro proposto il pacchetto di quote da rilevare. C’è chi è al timone da vent’anni, chi da un po’ meno: tutti condividono la scelta di puntare sull’eccellenza delle soluzioni anti intrusione. A loro si rivolgono sia aziende che privati. In particolare, le prime rappresentano il 70% della clientela, a seguito di una conversione maturata nel corso degli ultimi quindici anni, da quando cioè la crisi del settore orafo ha spazzato via molte realtà del distretto aretino. “E noi abbiamo puntato sulla realizzazione di impianti di sola fascia alta – raccontano i titolari – che escludono buona parte di quelli di privati cittadini. Tra questi, serviamo soprattutto proprietari di ville, come ad esempio un magnate russo che ha acquistato una lussuosa residenza in Valdichiana. Ma abbiamo richieste da tutta Italia: chi ci contatta sa che può contare su standard qualitativi particolarmente elevati. Abbiamo eseguito anche grandi lavori per committenti pubblici, come ad esempio quello per il porto di Carrara o quello al parco della Versiliana a Marina di Pietrasanta. E adesso ci stiamo concentrando anche sulle richieste che arrivano da mostre, collezioni e musei”.
Ma se questa è l’attualità di Centro Sicurezza, la storia aziendale è fatta di numerose tappe, durante le quali ci sono stati accelerazioni e rallentamenti, scatti e cambi di direzione. Tutto è iniziato oltre 40 anni fa, nel 1978, con un negozio per arredo da ufficio in via Giotto (rimasta la base fino a poco tempo fa, quando è avvenuto il trasloco nell’attuale sede). Un esercizio che ha seguito il boom degli orafi aretini, proponendo loro vari modelli di cassaforte, oltre a scaffalature e scrivanie. “In sostanza, negli anni Ottanta il Centro Sicurezza di Arezzo era in grado di offrire un servizio chiavi in mano per le numerose nascenti realtà del distretto che lavoravano oro, argento e altri metalli preziosi e che per questo avevano bisogno di soluzioni per la protezione della materia prima. Quindi casseforti e allarmi. In più proponeva arredi, ma anche, grazie all’ingresso di nuove figure specializzate in organico, centralini e impianti telefonici”.
Sono seguiti anni di espansione, di assunzioni e di nuove commesse. I soci sono arrivati fino a un massimo di sei. Nel tempo sono entrati nel mondo di Centro Sicurezza gli attuali proprietari. Passando tutti prima dal grado di dipendente. Il primo è stato Antonio Peruzzi nel 1997, poi Andrea Nocentini e Michele Albiani nel 2000. Sono diventati tutti soci tra il 2004 e il 2011. La composizione societaria ha vissuto continue trasformazioni, con il numero di titolari che è mutato nel tempo. L’ultima delle quali si è consumata recentemente. “E’ andata da poco in pensione una figura storica dell’azienda così siamo rimasti noi tre”, spiegano Andrea, Antonio e Michele. Attualmente, oltre ai tre soci, ci sono sei dipendenti. Ma non solo, Centro Sicurezza ha all’attivo costanti collaborazioni con altre realtà del settore del territorio attraverso le quali porta avanti il proprio lavoro. “Oltre a ciò stiamo cercando personale da inserire in organico. Siamo alla ricerca, ad esempio, di un perito elettronico. Ma non è facile trovare un giovane che abbia un’adeguata formazione di base”.
Anche sul piano delle installazioni fornite ai clienti c’è stata un mutamento costante nel tempo. Passando da impianti di sicurezza comuni a sistemi sempre più all’avanguardia. E addirittura futuristici. “Uno dei quali lo abbiamo creato noi, grazie ad una tecnologia innovativa”, fanno sapere i tre soci. I cambiamenti sono stati necessari da un lato per scelta, ovvero per selezionare una diversa tipologia di clientela. Dall’altro per essere sempre un passo avanti rispetto ai potenziali ladri che negli anni si sono sempre più ingegnati. “Per quanto riguarda la tipologia di lavoro, come detto, molto è cambiato a partire dalla crisi del 2008 e dalle trasformazioni che hanno riguardato il mondo delle aziende orafe aretine. Abbiamo deciso perciò di concentrarci sui clienti maggiori, cercando di offrire loro un servizio di altissima qualità”.
Quasi venti anni fa, Centro Sicurezza ha fatto qualcosa di estremamente innovativo. “Siamo stati i primi a collegare un telefono cellulare – un Nokia – ad un impianto di videosorveglianza. Così le foto di quel che accadeva nel luogo monitorato, arrivavano direttamente sullo smartphone del cliente. Grazie alle nostre soluzioni abbiamo collaborato con le principali aziende orafe di Arezzo e provincia, da Cabro a Chimera Gold, da Fior a Itam, da Loto preziosi a Caurum a Goldart. Abbiamo lavorato per le gioiellerie Damiano Parati, ma anche per Aisa Impianti”. E a questo proposito i soci raccontano un aneddoto: “Una commessa particolare è stata infatti quella per il termovalorizzatore di San Zeno. Alcuni anni fa, l’area dell’impianto era spesso violata. Vi entravano persone con l’intento di cacciare le numerosi lepri che c’erano. Un’attività illegale e rischiosa per gli stessi cacciatori che, nel tentativo di scavalcare le recinzioni rischiavano di farsi molto male. Così Centro Scirezza è stato incaricato di realizzare un impianto che scoraggiasse l’irregolare l’attività venatoria praticata nell’area”.
Un altro momento “svolta” c’è stato nel 2011, con una serie di furti ai danni delle aziende orafe. “Da quel momento si è capito che i ladri avevano fatto un salto di qualità e per contrastare l’ondata di furti ai danni degli orafi si mosse anche la prefettura, imponendo determinati standard di sicurezza alle aziende. In questo contesto, noi abbiamo fatto la nostra parte. Abbiamo da subito proposto sensori perimetrali. E successivamente le tecnologie si sono ulteriormente evolute: noi siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni anti intrusione. Ad esempio la videoanalisi, tecnologia basata sull’intelligenza artificiale, con l’utilizzo di telecamere che proteggono le aree da qualsiasi attacco. Abbiamo conseguito una speciale certificazione che ci permette di essere continuamente aggiornati grazie a vari corsi che affrontiamo annualmente”.
E se le aziende che lavorano preziosi rappresentano sempre la fetta più consistente della clientela, Centro Sicurezza nel tempo ha allargato i propri confini al mondo dell’arte. “Il nuovo impianto con telecamere all’interno della basilica di San Francesco di Arezzo, che serve per proteggere gli affreschi del Ciclo della Vera Croce di Piero della Francesca, è opera nostra. E per il futuro contiamo di aggiungere ulteriori siti museali alla lista dei nostri lavori”.