L’attrice de Le tre rose di Eva e Centovetrine ha trascorso l’adolescenza in città: qui c’è un pezzo della sua famiglia e la scuola di danza fondata dalla mamma, la Chapkis Dance, una fucina di talenti. Qui c’è uno dei suoi luoghi preferiti, il teatro Petrarca. E qui torna ogni volta che può per riassaporare dolci ricordi. Kiev e Miss Italia, Carlo Verdone e Daniel Day-Lewis, il rapporto con i fan e il futuro: in questa intervista c’è il mondo di Anna.
“L’esatto momento in cui la mia vita è cambiata? Non c’è. Ho sempre studiato per far parte del mondo dello spettacolo. E così è andata”. Anna Safroncik ad Arezzo ha conquistato il titolo di Miss Toscana, all’età di 17 anni. Ma era una bimba quando è salita sul palcoscenico la prima volta: a Kiev, sua città Natale, quando di anni ne aveva appena 5. E a 28 ha recitato al fianco di una parata di stelle hollywoodiane nel kolossal Nine ispirato a Fellini. “Una piccola parte, ma è stato emozionante osservare da vicino, per sei giorni di fila, un gigante come Daniel Day-Lewis”.
Anna oggi abita a Roma, la capitale italiana di film e fiction. Ha recitato, tra gli altri, con Carlo Verdone in C’era un cinese in coma e in La Matassa con Ficarra e Picone; popolarissimi, in tv, i ruoli di Anna Baldi in Centovetrine e di Aurora Taviani in Le tre rose di Eva. La scorsa estate ha presentato l’evento itinerante Festival Show che ha visto esibirsi sul palco i big della musica italiana. “Mamma è ballerina classica, papà tenore lirico – dice Anna – e per me è stato naturale avvicinare il mondo dello spettacolo. A 5 anni interpretavo il personaggio del principe bambino, mentre mio padre era il principe adulto, nella rappresentazione di una favola di Pushkin. Beh, al termine dell’evento alcune persone dal pubblico ci chiesero come la compagnia fosse riuscita a trovare un bimbo attore tanto somigliante al principe adulto. Di fatto, sono cresciuta dietro le quinte dei teatri. E a 7 anni mia madre mi iscrisse all’accademia nazionale dello spettacolo di Kiev: studiavo musica, canto, ballo e recitazione”.
La vita ha portato Anna a seguire la madre in Italia, ad Arezzo. “Era il 1992, avevo 11 anni. A questa città sono molto legata: è la terra della mia adolescenza, ho ricordi meravigliosi. Qui la mia famiglia ha costruito una casa per l’arte e lo spettacolo, la scuola Chapkis Dance. Sono cresciuta là dentro e negli anni, pur essendomi trasferita, sono tornata per presentare il saggio di fine anno”.
C’è anche un luogo aretino del cuore: il teatro Petrarca. “Un posto unico. E’ rimasto a lungo chiuso e quando finalmente ha riaperto, dopo i lavori di restauro, sono stata felicissima. Lì avrei presentato anche quest’anno il saggio finale della Chapkis Dance, ma purtroppo l’evento è saltato per l’emergenza Covid. Se la situazione non peggiorerà, contiamo di proporlo a settembre. E io ci sarò, come sempre”.
E se la vita di Anna Safroncik è ormai nella capitale, la Toscana rappresenta la meta della fuga di ogni weekend, o quasi. “Torno volentieri nel fine settimana. Ad Arezzo c’è la mia famiglia, oltre alla Chapkis Dance. Prima dell’emergenza sanitaria, nei locali della scuola di danza in via Benedetto Varchi venivano spesso organizzate feste di compleanno degli allievi e, quando potevo, partecipavo anche io. Spero si possa riprendere a breve. D’altronde la scuola è una sorta di grande famiglia: oltre alle lezioni, si instaura un rapporto intenso tra i ragazzi e gli insegnanti come mia madre Lilia e mia sorella Vittoria Chapkis. E’ bello vedere crescere giovani che, attraverso l’arte della danza, possono dare un’interpretazione alle emozioni. Si formano, fanno amicizia. La scuola è stata necessariamente chiusa per un po’ di tempo, per via del coronavirus, ma adesso le lezioni sono riprese, rispettando ovviamente le norme di sicurezza, e devo dire che le presenze non mancano”.
Dietro il successo personale ottenuto da Anna c’è la forte spinta della madre. “E’ stata lei a volermi sul palco quando ero una bimba, sempre lei mi ha iscritto al concorso di Miss Italia”. Anna si fa è fatta notare non ancora maggiorenne, a 17 anni, quando ha conquistato la fascia di Miss Toscana, arrivando ottava al concorso nazionale. Nel frattempo, spronata da mamma Lilia, ha partecipato a una serie di provini. E poco più tardi sono iniziate ad arrivare le prime proposte. “Mia madre ha fatto con me quello che sa fare meglio, la talent scout. C’è riuscita, ad esempio, anche con Gian Maria Giuliattini, nel corpo di ballo di Amici di Maria De Filippi. E’ di Arezzo e ha frequentato la Chapkis Dance. Ho un legame forte con mia mamma, da cui ho assorbito valori profondi, l’impegno e la dedizione sul lavoro. Lo stesso è accaduto per mia sorella Vittoria: gli allievi che segue, ad esempio, hanno preso parte al concorso per salire sul palco assieme a Justin Bieber, nel concerto a Bologna del 2016. E sono stati scelti proprio loro per le coreografie”.
Insomma, mamma Lilia forgia talenti. “Beh, se sono arrivata a questo punto lo devo a lei, alla sua tenacia. E ovviamente ai suoi insegnamenti. Gli stessi che infonde agli allievi nella sua scuola di danza, con disciplina e passione. E aggiungo che prossimamente, alla Chapkis Dance, terrò i miei corsi. Per i ragazzi ci saranno numerose possibilità di formazione artistica e di perfezionamento. E tra gli insegnanti ci sarò anche io”.
La carriera di Anna ha spiccato il volo dai primi anni 2000. In Centovetrine (2004-2007) ha interpretato la perfida Anna Baldi. “Non mi riconoscevo nel suo carattere – spiega – ma è stato molto divertente vestire i panni di questo personaggio”. Mentre è rimasta molto legata all’Aurora Taviani de Le tre rose di Eva (2012-2018): “Una donna volitiva, piena di valori. Ho fatto quella parte molto volentieri, perché come persona mi rispecchio in lei. Penso inoltre che questa serie mi abbia consacrato. E’ probabilmente il progetto lavorativo a cui sono più legata”.
Tra le ultime esperienze maturate anche quella del Festival Show, tour musicale itinerante nelle piazze italiane, svoltosi nell’estate 2019. “Avere migliaia di persone sotto il palco, parlare con loro: il lavoro live è completamente diverso dallo stare davanti a una telecamera con attorno 50 persone della troupe per girare le scene di un film o di una fiction. Sono proprio mestieri differenti: quando sei di fronte al pubblico, devi ‘sentirlo’ per non annoiarlo, occorre dare il 120% sul momento. Mentre quando fai l’attore, e stai girando, hai tempi più dilatati, devi essere introspettivo, comunicare alla telecamera con un gesto, un’espressione”.
Ma un lavoro che le ha cambiato la vita non c’è, dice Anna. “Mi innamoro dei progetti e quando entro in sintonia con l’attività, ci metto tutta me stessa, con enorme passione. Sono un’attrice, ho fatto fiction e alcuni film. Ma anche molto altro. Ho fatto la presentatrice, ho fatto teatro. Mi è piaciuto il tour dello spettacolo Cleopatra, un musical. Ho una formazione varia e non mi dispiace misurarmi con sfide diverse”.
E un progetto per il futuro? “C’è già. Una nuova serie tv, sull’impronta de Le tre rose di Eva. Non posso ancora rivelare granché, spero che si possa concretizzare presto. Purtroppo abbiamo avuto rallentamenti a causa dell’emergenza Covid nelle riprese, ma credo di poter vedere realizzato a breve questo nuovo lavoro. E sarà una bella sorpresa”.
Anna e i social: “Instagram il mio legame con i fan”
Fuori dal lavoro, Anna si dedica agli affetti, al fitness, al cibo sano. Ma non ama rivelare troppo di sé. Una finestra sul suo mondo sono però i social. “Riesco a tenere un legame con i fan soprattutto grazie ad Instagram. Lo uso con criterio, mi piace raccontare attraverso le immagini quello che faccio al di fuori del lavoro. Anche se non amo provocare. Non ho bisogno dei social per avere successo, non sono la vetrina attraverso cui mettermi in mostra. La mia carriera è stata costruita fuori dal mondo virtuale e Instagram è solo uno strumento utile. Gli haters? Mai avuto grandi problemi, anzi. Devo dire che i miei followers sono sempre molto carini con me. Scrivono cose piacevoli e sono soprattutto donne, probabilmente legate alle fiction che ho girato, che parlano molto al mondo femminile”.
Quei sei giorni con Daniel Day-Lewis
Anna non si sbilancia sulla predilezione in merito ai compagni o alle compagne di lavoro sul set. Anche se qualche esperienza resta più impressa di altre. “In Italia è stato divertente lavorare con Carlo Verdone oppure con Ficarra e Picone. Amo la comicità e le riprese delle commedie girate con loro sono splendidi ricordi. E poi è stata significativa l’esperienza del 2009, in Nine di Rob Marshall”. Nel film, con protagonista il tre volte premio Oscar Daniel Day-Lewis, ruotano star come Penelope Cruz, Judie Dench, Nicole Kidman, Kate Hudson, Sofia Loren, Marion Cotillard, Fergie dei Black Eyed Peas. “Mi ricordo Kate Hudson, Sofia Loren. Nei momenti in cui non si girava erano molto simpatiche, rilassate, facevano battute. Daniel Day Lewis, invece, non uscì mai dal personaggio, mai. Anche a telecamere spente, concentratissimo. Sono rimasta con lui sei giorni di fila: è stato impressionante”.