Dopo aver contribuito al restauro della Maddalena, l’associazione Lions Club Arezzo Host parteciperà ad un’altra iniziativa importante per la città: l’illuminazione del campanile del Duomo con sei proiettori al led, che lo renderanno visibile anche di notte su tutto il territorio. Il presidente Saverio Luzzi ci racconta come e perché è nato questo ambizioso progetto

Scrigno ricolmo di arte, storia e spiritualità per tutti gli aretini, il duomo di Arezzo è da sempre considerato il cuore della città, oltre che per la sua funzione di aggregatore sociale, soprattutto perché rappresenta un vero e proprio “indicatore” del centro storico, grazie al suo imponente campanile, concepito per essere visibile da molto lontano, in virtù della cuspide di 21 metri progettata dall’architetto Castellucci. Forse non tutti sanno che l’attuale campanile è il terzo che venne costruito per il duomo: il primo infatti, unito alla cattedrale, danneggiava le preziose vetrate per via delle vibrazioni prodotte dal suono delle campane. Ne fu costruito quindi un secondo, leggermente più lontano, che però risultava instabile per via della falda acquifera sottostante. Si giunse così al terzo ed ultimo, costruito nell’attuale posizione, che venne in seguito unito alla cattedrale tramite la costruzione degli appartamenti dei custodi.

Nella sua versione definitiva, il campanile del duomo di Arezzo è un monumentale punto di riferimento geografico che attrae da sempre l’attenzione di cittadini e turisti e che merita maggiore risalto, secondo Saverio Luzzi, l’attuale presidente in carica del Lions Club Arezzo Host: “Abbiamo deciso di valorizzare uno dei punti nevralgici della città mettendolo letteralmente “in luce”. L’operazione avrà luogo entro la fine dell’anno e ha coinvolto diversi soggetti tra cui la Aec illuminazione, eccellenza del nostro territorio dal prestigio affermato e riconosciuto a livello internazionale. Il progetto, a cura dell’architetto Borgheresi, prevede l’illuminazione del campanile attraverso sei proiettori led dal basso verso l’alto, che lo renderanno visibile in tutto il suo splendore e gli permetteranno di mantenere la sua funzione unificante all’interno della città, anche di notte”.

Il profondo senso di appartenenza del dottor Luzzi, neuropsichiatra di fama internazionale, verso il proprio territorio, nonché la sua sensibilità artistica, erano emersi in occasione della prima intervista pubblicata su Up Magazine dell’inverno del 2018, nel racconto dei lunghi lavori di restauro che hanno interessato Villa La Ripa per essere riportata agli antichi splendori. Appassionato d’arte rinascimentale, dopo aver sognato e trasformato in realtà la sua dimora e l’attività vitivinicola, Saverio Luzzi si è dedicato alla valorizzazione di altri beni culturali a lui cari.

“All’interno del duomo sono custoditi tesori come la Madonna del Conforto e la Maria Maddalena, opera che amo particolarmente e che a parer mio esprime tutta l’apertura mentale di Piero della Francesca. Nella Maddalena vengono rappresentate in modo delicato e puntuale le varie sfaccettature dell’animo femminile: è sensuale ed elegante al tempo stesso, peccatrice eppure santa. Emana una luce straordinaria e in qualità di presidente dei Lions non posso che esprimere soddisfazione per aver contribuito al suo restauro nell’anno 1964.Promuovendo oggi l’illuminazione del campanile del duomo intendiamo chiudere il cerchio attorno ad un luogo ricco di fascino e di storia, servendo la nostra città con un’ulteriore esaltazione del patrimonio artistico, in grado di rendere orgogliosi gli aretini e di attrarre turisti da ogni parte del mondo”.

Il Lions Club Arezzo Host è il club più antico della città: è un’associazione attiva dal 1957 e che fa parte del Lions International, nata negli Stati Uniti oltre cento anni fa e composta da cittadini senza alcuna particolare appartenenza politica, filosofica o religiosa e che si sono distinti per meriti professionali e umanitari, con lo scopo di migliorare le loro comunità. Si tratta dell’associazione di servizio più grande del mondo in cui i membri sono scelti per cooptazione, con oltre un milione di soci. “Sono diversi i soggetti che hanno contribuito, assieme al Lions Club Arezzo Host, alla realizzazione di questo ambizioso progetto. In primis voglio ringraziare l’avvocato Raffaello Giorgetti e l’ingegner Jacopo Magi per il particolare impegno nel trasformare un desiderio di vecchia data in realtà. E poi la Soprintendenza ai monumenti della città, Estra per il contributo economico, la curia per il sostegno al nostro progetto.”