Da Ravenna alla Valdichiana per gestire la Tenuta di Frassineto, luogo che trasuda storia e alla cui proprietà si sono alternati anche Giorgio Vasari e il Granduca di Toscana. A tu per tu con Enrique Miserocchi: “Qui produciamo vino, miele e coltiviamo 435 ettari di terreno. Tutto in modo sostenibile”

Enrique Miserocchi dice che è stata la grande bellezza della Valdichiana a condannarlo. A condannarlo a rimanere qui. E noi non possiamo fare altro che capirlo, perché quando si oltrepassa il cancello della Tenuta di Frassineto, non si può non rimanere affascinati dalla vista che ci si presenta. A troneggiare sulla vallata, nel punto più alto della Fattoria, si trova la villa, ricavata da una leopoldina del sedicesimo secolo, con il parco di otto ettari con alberi ad alto fusto alle sue spalle. E poi le tabaccaie, la serra e persino la “Casina del tè”, uno chalet dallo stile eclettico dove la Contessa andava a prendere il tè nel pomeriggio. L’abitato di Frassineto spicca a pochissimi chilometri di distanza da qui, infatti il paese nacque come arteria della Fattoria.
Nel corso dei secoli alla proprietà della Tenuta si sono alternati personaggi di rilievo, come Giorgio Vasari, il Granduca di Toscana, la Baronessa Fiorella Favard de l’Anglade ed il Conte Sidney di James Hertz. Proprio a quest’ultimo, nel 1867, il Re Vittorio Emanuele II conferì il titolo di “Conte di Frassineto”.
“Mio nonno e suo fratello comprarono la Fattoria nel 1974. La mia famiglia ha sempre gestito aziende agricole, infatti ancora oggi ne seguiamo quattro in Emilia Romagna e questa in Toscana, che si trova al centro della Valdichiana aretina. Io ho iniziato ad occuparmi della Tenuta nel 2010, ed è un posto che mi ha rapito fin dal primo momento in cui l’ho visto. Ce l’ho davvero nel cuore. Da allora mi divido tra Ravenna e Frassineto. Qui produciamo vino, miele millefiori e coltiviamo 435 ettari di seminativo estensivo tra grano duro e tenero, sia da seme che da macina, mais, girasole, soia e foraggio di erba medica. Ad oggi non trasformiamo in pasta o farine le materie prime, ma un giorno sarebbe bello poterlo fare”.
Il fulcro dell’attività è l’agricoltura. Dei 500 ettari totali dell’azienda, 30 sono terreni vitati che portano alla produzione di undici etichette diverse: vini sia bianchi che rossi, un rosato, due spumanti metodo classico e una vendemmia tardiva.
Non è usuale nel nostro territorio, terra vocata ai rossi, trovare un’azienda che produce bianchi e addirittura due diversi spumanti.
“Il progetto della produzione di vino è partito nel 2004, dalla convinzione che con il giusto approccio e con lo studio pedoclimatico del territorio si potessero impiantare varietà e cloni in grado di valorizzare appieno il territorio. Nel corso degli anni sono stati fatti alcuni aggiustamenti ed oggi devo dire che siamo pienamente soddisfatti. Siamo riusciti a dimostrare che con le dovute accortezze, anche in Toscana si possono produrre vini bianchi e spumanti di altissima qualità”.
Il prodotto della gamma dei bianchi maggiormente apprezzato è il “Rancoli”, un Vermentino in purezza, mentre tra i rossi, è il “Maestro della Chiana” il favorito dal pubblico. Si tratta di un Cabernet Franc Petit Verdot che fa affinamento in Barrique per 18 mesi.
“E’ un vino al quale tengo particolarmente perché è molto legato al territorio: il confine sinistro di tutta l’azienda è proprio il Canale Maestro della Chiana, da qui il nome dell’etichetta”.
Oltre a vini con uve Cabernet, Merlot, Petit-Verdot e Syrah, da alcuni anni è stato deciso di produrre una ulteriore etichetta con uve Sangiovese, anche per incontrare i gusti delle persone del territorio, “Podere del Vento”.
I vini della Tenuta di Frassineto hanno un’ampia commercializzazione in tutto il mondo e vengono soprattutto esportati negli Stati Uniti, in Germania, Belgio, Giappone e Messico.

“I nostri vini sono molto richiesti in Giappone un mercato interessante, che premia i prodotti di qualità”

tenuta di frassineto

“Il mercato che più richiede i nostri vini è il Giappone, con un’economia solida che premia molto i prodotti di qualità, per questo sono fiero delle nostre produzioni, perché soddisfano l’esigente consumatore”.
Un luogo così bello come quello della Tenuta di Frassineto, non può che essere fruibile a tutti, e infatti nel corso dei dodici mesi ci sono molti appuntamenti che permettono di visitare l’area, perché tale bellezza è giusto che venga condivisa.
“Durante tutto l’anno facciamo visite guidate che si concludono sempre con una degustazione dei nostri vini. Ci piace raccontare alle persone la lunga storia della Tenuta e portarle a fare una bella passeggiata nella natura che qui regna indisturbata. Accompagniamo gli ospiti in vigna, poi in cantina ed in barricaia, luogo dove avviene l’affinamento in legno e la spumantizzazione del metodo classico. Inoltre partecipiamo a Cantine Aperte e in primavera-estate ci dedichiamo agli “Aperiwine” e ai picnic: stendiamo i teli sul prato e consegniamo un bel cesto di vimini con i prodotti del territorio da gustare con il nostro vino. Una merenda d’altri tempi”.
Alla Tenuta di Frassineto il tempo sembra essersi fermato, non a caso tutto è rimasto come una volta: c’è la casa del fattore in una posizione strategica, e quella del custode. Ci sono poi le tabaccaie, la stalla, che oggi è diventata il punto vendita dove è possibile acquistare tutti i vini qui prodotti, e persino l’edificio che una volta era l’ufficio postale da dove partiva la corrispondenza per l’intera vallata, che è stato adibito ad uso uffici per la Fattoria.
“Il rispetto dell’ambiente è uno dei valori su cui si fonda l’azienda. D’altronde, occupandomi di agricoltura, non potrebbe essere altrimenti. Il risultato dei nostri sforzi dipende in gran parte da madre terra. Sul tetto dell’officina ho installato un impianto fotovoltaico da 100kW nel 2010, ed un altro più piccolo si trova sul tetto della cantina dal 2019. Stiamo concludendo proprio adesso il terzo impianto fotovoltaico, sempre sul tetto della cantina. Dal punto di vista energetico produciamo più energia rinnovabile rispetto a quella che utilizziamo, quindi siamo ampiamente ad impatto zero, e questo mi rende molto orgoglioso. In un’ottica di recupero dell’acqua e di minor spreco della risorsa, per irrigare le colture soprattutto nel periodo estivo, abbiamo due laghi di proprietà che ci permettono di immagazzinare l’acqua. Il processo di irrigazione avviene per caduta e senza l’uso di motopompe. In futuro ospiteremo cerimonie ed eventi per le aziende, l’intero luogo si presta molto bene, per questo un po’ alla volta continueremo a riqualificare i fabbricati. Ora stiamo per restaurare la serra, un altro luogo affascinante e magico della Fattoria, che magari presto potrebbe essere inserito nelle visite guidate dell’azienda come testimonianza storica delle tecniche di coltivazione e per sensibilizzare il pubblico riguardo l’importanza della tutela dell’ambiente. La Tenuta è costantemente in divenire, sempre con l’attenzione al suo passato e alla sua storia”.