Sara Burzi, laurea in giurisprudenza e master in diritto del lavoro, ha cambiato rotta nel 2016, dedicandosi alla ristorazione. Dopo un periodo di assestamento, il suo locale “Taste” va a gonfie vele

Dai manuali di diritto ai taglieri toscani il passo non è stato breve. Per un’avvocata in rampa di lancio c’è voluto tempo per ascoltare il richiamo della ristorazione: una vocazione che negli ultimi anni ha proiettato Sara Burzi in un mondo nuovo, complicato, affascinante. E oggi, visti i risultati del suo “Taste”, anche esaltante.
“Un sogno? Proseguire su questa strada – racconta la giovane imprenditrice aretina – perché finalmente sento che quello che sto facendo mi calza a meraviglia. Come un bel vestito che indosso. Ed è il mio vestito, l’ho scelto io”.
E dire che gli ultimi sono stati anni complicati, segnati dalla pandemia e dalle restrizioni, poi dai rincari delle materie prime, dalle incertezze legate ai critici scenari internazionali con cui ogni attività, piccola o grande che sia, oggi deve fare i conti.
“Ma qui le cose – aggiunge – non sono mai andate meglio. Faccio un passo alla volta, senza strafare. Costruisco il mio sogno un mattoncino dopo l’altro”.
E dire che la vita che si era scelta dopo la maturità l’avrebbe dovuta portare nelle aule dei tribunali più che a cucinare, accogliere clienti e mescere vino.
“Ma quando si hanno 18-19 anni si compiono scelte senza l’adeguata consapevolezza. All’epoca pensavo di diventare avvocata. E anche dopo, ad essere sincera. Tanto che una volta ottenuta la laurea in giurisprudenza ho anche frequentato un master in diritto del lavoro a Roma. Soltanto dopo ho imboccato l’attuale strada”.
Dopo una decisa inversione a U. La gestione di un locale non è impresa facile, Sara ci si è buttata con zero esperienza ma molto entusiasmo. Avendo anche l’umiltà di mettersi a studiare, approfondire, osservare chi aveva competenze. “L’idea iniziale era quella di servire semplicemente taglieri con salumi e formaggi, abbinandoci un calice di vino. Mi sembrava una soluzione ottimale. Trovato lo spazio adeguato per cominciare, un fondo commerciale di famiglia attiguo al negozio di antiquariato del babbo, mi sono messa all’opera”. I locali erano stati da poco ristrutturati e sono stati adattati alla nuova attività.
Una bella location nella parte alta di Corso Italia ad Arezzo, con entrata affacciata sulla magnifica Pieve di Santa Maria.
“Il locale è piccolo ma gli spazi all’esterno sono il nostro punto di forza. Riusciamo ad accogliere 15 persone dentro e altrettante fuori”.
L’anno della partenza è stato il 2016. “Avevo capito che fare l’avvocata non era quello che volevo dalla vita, così ho deciso di buttarmi in un settore che mi piaceva e in cui c’erano grandi potenzialità. Come detto, all’inizio, sono partita con panini, affettati, vino sfuso e caffetteria. Lavorando soprattutto con i pranzi. Ma in breve mi sono accorta che così non funzionava. O almeno non abbastanza”. La svolta è arrivata con i piatti cucinati. “Con impegno mi sono data da fare per servire anche piatti caldi, con me c’è anche una cuoca, Anna. E poi altri due camerieri dipendenti, Erika ed Emanuel. Il personale nel tempo è cresciuto assieme al locale”.

“Sono partita con panini, affettati, vino sfuso e caffetteria. nel tempo abbiamo affinato il menu: non mancano mai la ribollita, e il peposo”

Un adattamento alle esigenze della clientela, composta sia da aretini che da turisti, e che non manca mai, durante tutto l’anno.
“Ma si concentra soprattutto nel fine settimana, mentre il martedì siamo chiusi. E ovviamente adesso serviamo anche la cena”.
Sara propone un tuffo in Toscana, grazie a prosciutti, salami, pecorini, Chianti.
“Nel tempo abbiamo affinato le proposte. Abbiamo le pappardelle al ragù di cinghiale. D’estate sono molto richieste le tartare o la panzanella. Nel menù ci sono anche dolci artigianali: panna cotta, crostata, tiramisù”.
E poi c’è il vino. “Sono diventata sommelier Ais e assaggiatrice di grappa Anag, al Taste abbiamo solo bottiglie del territorio. C’è molto Arezzo e poi le zone principali della Toscana: Chianti, Montepulciano, Montalcino, Bolgheri. Abbiamo sempre una selezione di una decina di vini aperti tra cui scegliere per il bicchiere. Ma spesso i nostri clienti si portano via un’intera bottiglia dopo aver assaggiato il calice. Il Taste funziona anche da enoteca. E non solo: anche da bottega di prodotti tipici. Abbiamo la pasta toscana, le pappardelle e poi olio, cantucci, ricciarelli, panforte, vinsanto”.
E se il sogno è quello di consolidare il grande lavoro fatto sin qui, Sara non può permettersi il lusso di fermarsi un attimo.
“C’è sempre da fare e avendo una figlia piccola è difficilissimo conciliare le esigenze del lavoro con quelle della famiglia. A volte arrivo alla sera stanchissima, per poi dover ricominciare daccapo la mattina dopo. Il sorriso di Sofia, però, mi ripaga di tutti i sacrifici”.