Negli ultimi anni, tanto nelle metropoli quanto nelle piccole realtà di provincia del nostro Paese, la necessità di ripensare gli spazi urbani si è resa un obiettivo primario per un’idea di sviluppo sostenibile. Il tema della rigenerazione urbana, in particolar modo, è diventato una priorità non solo in Italia, ma in tutta Europa.

Questa attività, molto spesso ingenuamente associata a semplici interventi architettonici, ruota attorno ad una serie di concetti ed azioni complessive che tengono conto del tessuto sociale, economico e culturale di ogni territorio. L’obiettivo finale è creare nuovo valore, anche e soprattutto in ambito socio-culturale, riscoprendo le peculiarità di certi luoghi, con un’attenzione particolare alle periferie e naturalmente alla sostenibilità ambientale.

Ma chi si occupa della rigenerazione urbana? Questo processo è scandito da passaggi ed iter molto simili nelle diverse comunità del vecchio Continente. Passaggi che vedono coinvolti soggetti pubblici e privati, associazioni, società civile. E proprio il coinvolgimento dei cittadini rappresenta forse l’aspetto chiave poiché è attraverso i percorsi partecipativi che molto spesso arrivano i risultati più soddisfacenti. Perché le città diventino anche luogo d’incontro e di benessere, offrendo opportunità d’inclusione e di crescita collettiva, è necessario il contributo di tutti coloro che ne fanno parte.

Anche in Toscana, ad esempio, la Regione negli ultimi anni ha fortemente incentivato svariati progetti orientati a trasformare e riutilizzare spazi interstiziali, aree o edifici abbandonati, zone di verde non curate; anche in questo caso l’obiettivo è quello di favorire nuove dinamiche socio-culturali e innescare processi di rilancio che contribuiscano al miglioramento della qualità della vita e restituiscano il senso di identità e di appartenenza ai luoghi.

CasermArcheologica nel 2017

Dando uno sguardo ai nostri territori, la città di Sansepolcro ha saputo ritagliarsi un ruolo importante nell’ambito della rigenerazione urbana a base culturale grazie alla bella esperienza di CasermArcheologica, Luogo di Utopie Possibili, una realtà aperta e intelligente che da quasi un decennio è entrata a far parte di quel magma incandescente che anima la vita culturale della Valtiberina.

Quello di “Caserma” è un percorso di rigenerazione urbana che sta riqualificando l’ex caserma dei Carabinieri di Sansepolcro, all’interno di Palazzo Muglioni, edificio storico in pieno centro, a pochi passi dal Museo Civico e dai capolavori di Piero della Francesca.

Grazie ad uno straordinario movimento che coinvolge studenti delle scuole superiori, professionisti, imprenditori, Istituzioni e fondazioni, l’associazione CasermArcheologica ha riconsegnato alla città due piani del palazzo, abbandonato e inutilizzato dagli anni ’90, ora di nuovo accessibile come centro dedicato alle Arti Contemporanee e spazio di lavoro per giovani professionisti. Un vero e proprio esempio di “architettura di comunità”, un edificio pubblico che pone le sue fondamenta in tutti coloro che se ne prendono cura.

Dai luoghi della storia, uno sguardo al contemporaneo

La facciata esterna di Palazzo Muglioni

Palazzo Muglioni accompagna la storia della città di Sansepolcro dal 1536, allora dimora nobiliare. L’ultima nobildonna che ha abitato in questo palazzo, Minerva Muglioni, teneva qui salotti culturali. Una parte dell’edificio ha ospitato il primo laboratorio della Buitoni, per anni azienda cardine dell’economia locale. Successivamente il palazzo è diventato di proprietà pubblica ospitando la caserma dei Carabinieri e, a fine anni ’80, è stato adattato a succursale scolastica; poi un lungo silenzio.

Nel 2013 alcuni studenti del Liceo “Città di Piero” insieme a Ilaria Margutti – la loro insegnante – entrano per la prima volta in questo luogo dall’atmosfera decadente e affascinante. Lo ripuliscono da strati di polvere accumulatisi in 30 anni di inutilizzo e cominciano a organizzare mostre d’arte contemporanea, concerti, attività, in uno straordinario movimento dal basso che attrae una comunità intergenerazionale e proattiva.

Alla fine del 2015 quel movimento spontaneo s’interrompe. I Vigili del Fuoco rilevano l’inagibilità del palazzo a causa dell’impianto elettrico inadeguato e per diversi mesi sembra impossibile poter reperire i fondi per sanare le criticità. Nel settembre 2016 il progetto trova nuovo impulso grazie alla vittoria del bando Culturability, promosso da Fondazione Unipolis di Bologna. In quel momento Laura Caruso, project manager e curatrice, si affianca a Ilaria Margutti e insieme cominciano a progettare sul medio-lungo periodo un modello che assicuri un futuro sostenibile alle attività artistiche di Caserma, così da rappresentare una possibilità continua per la città di Sansepolcro.

Al centro del lavoro di CasermArcheologica rimangono i giovani, in dialogo con tutte le generazioni. Lo spazio vuole essere infatti un luogo dedicato ai ragazzi che, attraverso le attività proposte e la disponibilità di spazi da usare in autonomia, possano partecipare attivamente al processo costruttivo della propria città.

Attraverso le pratiche artistiche, tanto progettuali quanto più poetiche, con artiste ed artisti dall’Italia e dall’estero, l’associazione interviene per sollecitare i ragazzi a formulare un proprio pensiero originale e autonomo sul territorio che abitano e vivono, partendo con l’agire come protagonisti dentro Caserma.

Grazie alla vittoria del bando e ad altre risorse provenienti dal territorio, lo spazio viene ufficialmente riaperto il 9 luglio 2017 con l’inaugurazione della mostra Agibile.

Tra bandi e riconoscimenti

Da allora, CasermArcheologica si configura come centro permanente di esposizioni e residenze di artisti contemporanei, spazio di lavoro per professionisti del settore culturale, ma anche luogo di formazione soprattutto per le giovani generazioni. Grazie alla progettazione e ad una lettura attenta dei bisogni della comunità territoriale di riferimento, l’associazione ha vinto numerosi altri bandi oltre al già citato Culturability, tra cui varie edizioni di Toscana Incontemporanea, promosso dalla Regione, Spazi Attivi della Fondazione CR Firenze, Creative Living Lab del Ministero della Cultura. Nel 2018, CasermArcheologica prende parte alla Biennale di Architettura di Venezia: l’esperienza dell’architettura di comunità biturgense viene infatti selezionata dal curatore del Padiglione Italia Mario Cucinella nel contesto della ricerca Arcipelago Italia. Il progetto è rientrato anche nella Ricerca Città come Cultura della fondazione MAXXI di Roma come caso-studio nell’ambito della rigenerazione urbana.

Laura e Ilaria alla Biennale di Venezia

La sinergia pubblico-privato

Il percorso di CasermArcheologica nasce e cresce nel costante dialogo istituzionale con le diverse amministrazioni che si sono succedute a Sansepolcro. Un esempio pratico di collaborazione tra l’ente pubblico che individua un soggetto privato nel territorio, l’associazione, con la quale condivide macro obiettivi riconoscendola come una risorsa; a sua volta l’associazione si assume le responsabilità legate alla gestione degli spazi con la consapevolezza di perseguire uno scopo di pubblico interesse. Esito di questo confronto è stata la stipula di una convenzione quinquennale rinnovabile, che ha sancito un vero e proprio rapporto collaborativo tra le parti in causa, le cui intenzioni sono finalizzate allo sviluppo di progettualità per la comunità territoriale, al reperimento di risorse, ma anche al miglioramento funzionale della struttura per la crescita del progetto.

La riapertura di CasermArcheologica nel 2017

Uno degli esiti di questa collaborazione è il recente bando regionale dedicato alle aree interne che ha permesso di riaprire una nuova ampia parte del palazzo che era rimasta ancora in disuso includendo nell’intervento, questa volta messo in atto direttamente dal Comune, anche importanti lavori alla strada sottostante l’edificio, ossia Via Aggiunti, con una segnaletica dedicata configurandola sempre più come una “Strada dei Musei” che ospiterà quasi tutte le principali realtà museali della città.

“Lo Stato dei Luoghi”: la rete nazionale della rigenerazione

Forte dell’esperienza locale, CasermArcheologica ha avviato un’interlocuzione sia tecnica che politica con la Regione Toscana diventando capofila di un coordinamento composto da altri quindici spazi di produzione culturale dal basso, intercettati dalla stessa associazione su tutto il territorio regionale. Nel giugno 2019 è stato presentato un documento condiviso dalla Direzione Ricerca e Cultura in cui è emersa l’urgenza di dare rappresentanza a questi spazi, perché capaci di intercettare le esigenze della comunità di riferimento per elaborare nuovi bisogni del territorio tramite pratiche culturali ad ampio spettro.

La capacità di tessere reti non solo a livello locale ma anche nazionale ha fatto sì che proprio spesso gli spazi di CasermArcheologica sia stato ospitato nel dicembre 2019 uno dei momenti costituenti de Lo Stato dei Luoghi, la prima rete della rigenerazione urbana a base culturale, nata ufficialmente nel luglio 2020 e composta da un centinaio di soci tra attivatori di luoghi, gestori di spazi, professionisti e ricercatori coinvolti nella rigenerazione urbana in tutto il Paese. La rete lavora per innovare le pratiche culturali, artistiche, educative e di welfare, con l’obiettivo di contrastare le disuguaglianze e favorire l’inclusione sociale.

Lo Stato dei Luoghi

Come riportano i documenti sul sito ufficiale lostatodeiluoghi.com, chi fa parte della rete si impegna in progetti di trasformazione di spazi abbandonati, dismessi, parzialmente inutilizzati o rifunzionalizzati, in centri generativi, inclusivi e abilitanti per le persone e le comunità, apportandovi competenze e risorse.

Le ultime attività dal mondo di CasermArcheologica

A questo punto non resta altro che osservare alcuni esempi di come le progettualità sopracitate riescono a tradursi effettivamente in crescita e sviluppo culturale e sociale della comunità. Reduce dal grande successo riscosso dalla mostra multimediale “Buitoni. La città nella città”, tutt’ora visitabile e incentrata sul forte legame tra la comunità di Sansepolcro e lo storico pastificio (a questo link tutte le info), lo staff di CasermArcheologica – che oltre a Ilaria e Laura oggi può contare su uno staff allargato e composto da giovani volenterosi – prosegue nel suo lavoro con iniziative rivolte alla collettività.

Particolare della mostra multimediale “Buitoni. La città nella città”

L’ultima in ordine temporale, ancora una volta rivolta ai ragazzi e alle nuove generazioni, ruota attorno alla mostra “Bestiario Archeologico”, inaugurata lo scorso 8 aprile, che raccoglie alcune opere di Antonio Massarutto (i dettagli a questo link). L’esposizione, in realtà, costituisce la cornice di un progetto di più ampio respiro messo in piedi grazie all’ingegno dei ragazzi della la classe 4l1lc del Liceo “Città di Piero”, alunni della professoressa Margutti.

Un’opera della mostra “Bestiario Archeologico”

Ad ogni studente e studentessa è stato affidato il compito di preparare una ricerca sull’opera di alcuni artisti italiani e di formulare un’intervista riguardo ai loro linguaggi espressivi e al loro lavoro. Un modo per attualizzare lo studio della storia dell’arte e creare una sinergia vitale con una disciplina che, di solito, viene studiata solo attraverso le immagini bidimensionali dei libri.

Il progetto ha permesso di creare un contatto diretto tra i giovani e gli artisti, di incontrarli, in alcuni casi anche personalmente, e di poter dare un corpo e un’identità a chi opere le crea e le mette nel mondo. Gli elaborati che sono emersi hanno dato esiti sorprendenti, sia per le domande poste agli artisti, sia per gli argomenti affrontati, ma soprattutto hanno permesso ad ogni studente di conoscere qualcosa in più di loro stessi, proprio attraverso il percorso di incontro e di ricerca delle opere.

Un’opera della mostra “Bestiario Archeologico”

Il frutto di queste attività si tradurrà infine in un ciclo di incontri in cui le ragazze e i ragazzi presenteranno e racconteranno la loro esperienza e la loro ricerca ai compagni e a chi vorrà partecipare. Ecco le prossime date in calendario:

SABATO 23 APRILE | ore 17:00 – 19:00
Lo spazio della narrazione
dialoghi con:
Alessandra Baldoni, Francesco Capponi, Paolo Cavinato, Gabriele Galimberti, Giorgio Tentolini.

SABATO 7 MAGGIO | ore 17:00 – 19:00
Il femminile dell’umanità
dialoghi con:
Valentina Biasetti, Elisabetta Di Sopra, Loredana Galante, Silvia Levenson, Jara Marzulli, Vania Elettra Tam.

SABATO 21 MAGGIO | ore 16:00 – 18:00
Arte e relazione
dialoghi con:
Nicola Alessandrini, Marco Baldicchi, Antonella Cinelli, Matteo Lucca, Elio Mariucci, Lucia Nanni.

I quaderni dell’arte

Nell’appuntamento conclusivo del 21 maggio, infine, verrà inaugurata la nuova edizione di “Territori sensibili – I quaderni dell’arte”, uno dei progetti storici di CasermArcheologica che vede protagonisti ancora una volta gli studenti e le loro agende attraverso un intervento artistico condiviso “fatto di ascolto, coraggio e polvere”. A questo link tutte le info.