Stefano Cecconi ha trasformato la passione in eccellenza. Ingredienti selezionati, ricette originali e una squadra affiatata: così la Cremeria di via Madonna del Prato, ad Arezzo, è diventata un riferimento nazionale.
In via Madonna del Prato, ad Arezzo, c’è un posto dove il gelato, si fa ogni giorno, da zero. Latte fresco, frutta vera, prodotti certificati, niente scorciatoie. Si chiama Cremeria Cecconi. Chi ci entra, difficilmente se ne dimentica. Stefano Cecconi l’ha aperta nel 2019. Si è rimesso in gioco e ha cambiato vita. “Facevo il vigile del fuoco – ha raccontato. Ero un ausiliario, otto mesi di lavoro e quattro di disoccupazione, per sei anni.
L’ultimo decisamente brutto. Nel frattempo studiavo a Firenze, facoltà di scienze e tecnologie agroalimentari. Terminati gli studi, cominciai a lavorare in una gelateria di Castiglion Fiorentino. La passione l’avevo sempre avuta, anche da cliente: sapevo distinguere il gelato vero da quello di scarsa qualità. La scintilla mi scoccò in testa quando morì mio nonno Mario: era in ospedale, non mangiava più, gli portai il gelato che amava tanto. Lo preparai con le mie mani utilizzando il suo vin santo, che considerava un dono da fare agli amici per brindare insieme, e i cantucci di mia mamma. Mi ringraziò, furono le ultime parole che mi disse. Oggi quel gusto lo produco solo a Pasqua: si chiama “La cantina di Mario”, è il modo migliore per ricordarlo”. Il gelato della Cremeria Cecconi ha avuto più di un riconoscimento. Nel 2023 “La vita è bella” guadagnò il terzo posto allo Sherbeth di Palermo, il festival internazionale del gelato artigianale, meritandosi una menzione speciale per la cura dei dettagli: crema di riso con miele del Casentino, mandorla d’Avola e scorza d’arancia. Squisito. I risultati del buon lavoro di questi anni sono evidenti: due coni del Gambero Rosso, un posto tra le 50 gelaterie migliori d’Italia secondo Identità Golose, menzioni e citazioni nelle guide più importanti del settore.
“Di recente siamo stati invitati a L’Aquila per festeggiare il quarantesimo anniversario della gelateria Duomo. Eravamo solo 16 da tutta Italia, il che è molto significativo. Al di là dei premi, sono proprio i grandi eventi che fanno la differenza: essere presenti – e a noi, per fortuna, capita spesso – significa che la strada intrapresa è quella giusta. Il gelato ormai non è soltanto una golosità, è qualcosa di più”.
Gli ingredienti sono il vero segreto della Cremeria. “E anche la conoscenza degli alimenti – aggiunge Stefano – unita all’amore per questo lavoro e alla valorizzazione della territorialità”.
Il latte da cui vengono prodotti panna e yogurt arriva da allevamenti selezionati della Maremma toscana: lì le mucche sono cresciute esclusivamente a fieno. E poi le nocciole del Casentino, le albicocche e le fragole della Valdichiana, la farina di castagne di Raggiolo, il miele di San Marco, le uova dell’azienda agricola Le Pescine di Poppi, dove le galline vivono all’aperto. Genuinità al cento per cento.
Da Cecconi si intrecciano tradizione e innovazione, gusti classici e apprezzate novità. Così i clienti possono scoprire “La siesta del pastore” con ricotta di pecora toscana, caffè da moka della torrefazione Corsini (qualità Etiopia) e cioccolato fondente monorigine Venezuela al 72%.Oppure il “Quasi cheesecake” con mozzarella di bufala della Maremma toscana, olio extravergine d’oliva dell’azienda di famiglia, basilico fresco, salsa dolce ai pomodorini datterini e crumble di pane fatto con farine autoctone del territorio. Oppure ancora il “Fior di basilico”, una ricca crema di latte dolcificata con miele millefiori dell’apicoltura aretina San Marco e basilico fresco.
“Quello del gelato è un mondo conservatore. Per guadagnare l’apprezzamento del pubblico, lo devi prima tranquillizzare. Poi si può osare un po’ di più e proporre qualcosa di originale, di diverso rispetto al solito. A me piace sperimentare, vado molto a intuito: qualche settimana fa facevo merenda con i miei figli e assaggiai uno yogurt alla vaniglia acquistato per loro. Mi venne l’ispirazione seduta stante, ho rifatto tutto a modo mio e quel gusto è piaciuto subito. Diciamo anche che poche cose al mondo mettono tutti d’accordo come il gelato: forse solo la pizza e la birra. È un vantaggio che va preservato con la qualità del prodotto e del servizio”.
Stefano Cecconi è riuscito in un’impresa non da poco: dare corpo alle sue idee, creare il suo gelato proprio come l’aveva studiato e pensato. I clienti entrano, apprezzano, tornano. E portano qualcun altro. Alla Cremeria si va per un momento di relax, di fiducia, di cose fatte bene.
“Qui dentro siamo in 8. Il gruppo viene prima di ognuno di noi, è un principio basilare. Ringrazio Angela, Nicoletta, Sabrina, Noemi, Dalila, Mia e Aurora perché il loro apporto è imprescindibile. Voglio citare anche mia sorella Michela, che gestisce tutto il personale e l’amministrazione. Siamo una bella squadra, abbiamo il compito di far stare bene le persone che varcano la nostra soglia. Non ci sentiamo più bravi della concorrenza, siamo in gara soltanto con noi stessi per migliorare ogni giorno di più”. Il passato alle spalle è ricco di insegnamenti preziosi. Il presente garantisce la soddisfazione di un’attività affermata e apprezzata dalla clientela. E il futuro?
“Abbiamo creato un tipo di gelateria che prima non c’era. Il gelato nel pozzetto è la nostra specialità, la carapina ci dà un tocco di diversità che è un tratto distintivo. E mi piace ricordare lo yogurt servito al ramaiolo, come succede in Alto Adige: vado spesso in vacanza da quelle parti, ho voluto fare mia una modalità di servizio che amo e che amano anche gli aretini. Per il futuro vorrei conquistare il terzo cono del Gambero Rosso, che attualmente non ha nessuno in provincia di Arezzo: si tratta del massimo riconoscimento per una gelateria in Italia. In questi sette anni ci siamo conquistati fiducia e credibilità. La vera sfida è mantenerle entrambe”.













