E’ la sfida di Betadue, che da 25 anni crea occupazione alle migliori condizioni possibili per persone con “bassa contrattualità”. Intervista al presidente della cooperativa Gabriele Mecheri

Il logo, come consolidata tradizione, è cambiato anche quest’anno. E’ stato scelto l’argento come colore, perché a luglio ricorrono i 25 anni dalla fondazione. Un compleanno speciale, per celebrare la lunga strada percorsa sin qui. In perenne mutamento, in continuo adattamento, in costante evoluzione. “Un po’ per esigenze, un po’ perché non vogliamo mai annoiarci”, dice sorridendo Gabriele Mecheri, presidente della cooperativa sociale Betadue.
Ma lungo questo percorso – dal ’98 ad oggi – ci sono alcune stelle polari che hanno guidato i passi della struttura: inclusione, partecipazione, innovazione. Pilastri alla base di un’imprenditorialità sociale in grado di non lasciare indietro nessuno, pur svolgendo attività sostenibili e in grado di generare nuovi investimenti. Cresciuta nel tempo, Betadue oggi è in grado di fornire lavoro a 540 persone, di cui 150 svantaggiate (con almeno il 46% di invalidità civile riconosciuta), e di fatturare 18 milioni di euro l’anno. Con commesse in tutta la provincia di Arezzo, nel Fiorentino, ma anche in altre zone della Toscana, in Umbria e nel Lazio.
L’obiettivo dichiarato di Betadue è quello di “creare posti di lavoro alle miglior condizioni possibili per persone che hanno una ‘bassa contrattualità’, che sono cioè in condizione di svantaggio”, come si legge nella mission della cooperativa.
“Un progetto d’inserimento lavorativo funziona se abbiamo la capacità d’incrociare la domanda con l’offerta, ovvero le caratteristiche della mansione con quelle della persona”. Un lavoro portato avanti cercando di interconnettere soggetti ed esperienze puntando su coinvolgimento, creazione di reti sociali, partecipazione. L’espansione di Betadue è stata costante nel tempo, assorbendo realtà sempre diverse, mettendo in contatto persone con differenti storie e bagagli. E diversificando i tipi di lavori.
“Abbiamo una ricca varietà di servizi: dalla ristorazione – mense, catering, street food – alla logistica, passando per front e back office sia per la pubblica amministrazione che per i privati. E ancora: igiene urbana, pulizie, manutenzione del verde pubblico”.
Un universo variegato che tocca mondi diversissimi tra loro, anche grazie all’ideazione di progetti condivisi attraverso consorzi, reti e nuove cooperative.
Un esempio è il coinvolgimento di Betadue nella società benefit Bellosguardo, che partecipa al progetto Parco dello Sport di Cavriglia, realizzando in un’area di 1,5 ettari campi da padel, palestra, ristorante, bar. Il parco sarà inaugurato formalmente nel 2024 e prevede numerose strutture in un’area complessiva di circa 150 ettari. Tra i promotori del progetto, con cui Betadue collabora, c’è anche Daniele Tognaccini, preparatore del Milan per un ventennio e ideatore di Milan Lab, al fianco dell’allenatore Maurizio Sarri (oggi alla Lazio) nell’avventura alla Juventus nel 2019/2020. 

“Inclusione, partecipazione, innovazione sono i pilastri di una imprenditorialità sociale che non lasci indietro nessuno”

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Ma Betadue gioca innumerevoli partite contemporaneamente.
“Ci stiamo impegnando moltissimo sul fronte Esg”. Di che cosa si tratta? Esg è un acronimo inglese: Environmental, social and corporate governance. Ovvero: governance ambientale, sociale e aziendale. Ognuna di queste aree è considerata un pilastro, per il quale un’impresa prevede un preciso impegno, da perseguire attraverso specifiche pratiche. Il primo pilastro è il rispetto dell’ambiente, c’è poi quello sociale e infine quello dei valori aziendali. Un patrimonio immateriale che un crescente numero di realtà imprenditoriali sta perseguendo, aldilà dei risultati economici.
“Ad esempio al Vinitaly abbiamo presentato un’etichetta di un vino che è certificata sostenibile Esg in ogni aspetto. E’ un Nobile di Montepulciano Docg”. Ovviamente, a monte, ci deve essere un impegno accurato. E la cooperativa Betadue offre proprio questo tipo di supporto alle aziende private.
“Collaboriamo con alcune tra le più importanti case di moda a Firenze: in base alla legge 68 del ’99, ogni 15 lavoratori uno deve appartenere alle categorie protette. Parte del totale può andare in deroga, appaltando un servizio interno all’azienda. E noi forniamo questi tipi di servizi – ad esempio le pulizie – attraverso i nostri lavoratori”.
Un ulteriore progetto è stato sviluppato in località Cicogna, nel comune di Terranuova Bracciolini, assieme a Snam, il colosso dei metanodotti, che in zona ha un rigassificatore. “Qui stiamo portando avanti un importante progetto di agricoltura sociale”.
Sarebbe impossibile elencare tutte le grandi e piccole imprese, più o meno curiose, curate da Betadue. Di certo va menzionata una delle più recenti: la partecipazione, a Londra, al Mercato Metropolitano. Portando da sua maestà alcune delle più note prelibatezze locali. Semplici e buonissime. Olio, vino, pici, tortelli alla lastra. Un modo per valorizzare il territorio attraverso il cibo, i cui ingredienti sono ottenuti da agricoltura sociale, e proposto attraverso una cooperativa sociale di inclusione lavorativa.
L’orizzonte delle cose fatte e ancora da fare è parecchio ampio. “Siamo gente molto agitata”, aggiunge col sorriso Mecheri. E per centrare gli obiettivi prefissati – sociali, ambientali, economici – occorre studio, programmazione, efficienza. “Abbiamo un organigramma aziendale, il consiglio di amministrazione è l’organo decisionale e viene rinnovato ogni tre anni. Lo eleggono i soci della cooperativa, che sono circa il 65% dei nostri lavoratori. In Betadue ci sono quattro cardini: la gestione dei servizi, ovvero l’organizzazione operativa dei lavori che portiamo avanti; la gestione delle risorse umane; finanza e controllo di gestione, che ci permette di pianificare il futuro; innovazione e sviluppo, a cui dedichiamo molte risorse”. Senza dimenticare un aspetto fondamentale: “Io sono dell’idea che è meglio lavorare con il sorriso. Bisogna essere bravi a creare le condizioni perché ciò avvenga”.

“Betadue partecipa al mercato metropolitano di Londra, portando da sua maestà le più note prelibatezze locali”

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