La punta del pennello scorre veloce sulla superfice da dipingere. I dettagli prendono forma, anzi letteralmente vita. Il realismo di Sonia Fiacchini

Sonia è concentrata quando con i suoi strumenti del mestiere, pennelli di qualsiasi dimensione, e spatole, trasferisce la realtà sullo sfondo bianco che si trova davanti: una tela da animare, con la passione per ciò che fa. L’ispirazione per il prossimo soggetto arriva da qualsiasi cosa, come un colpo di fulmine improvviso: dalla spesa al mercato del mercoledì, alla passeggiata in un bosco o davanti a un cantiere edile, da un bottone di vetro della nonna al vecchio oliatore della macchina da cucire.

Lo studio è in Borgunto, nel cuore della città, sospeso nello spazio e nel tempo, come se fosse in un’altra dimensione. Varcarne la soglia significa entrare nel mondo della pittrice Sonia Fiacchini, il bello è lasciarsi trascinare dal suo racconto del lavoro, che si è evoluto dall’amore per il disegno, al restauro di mobili, per approdare infine alla pittura. Pittura su tela e su tavola, con acquerelli, acrilico, colori a olio o tecnica mista.

“Sono autodidatta, per ottenere ciò che realizzo, mi sono impegnata, ho fatto fatica, ma sono orgogliosa e felice di dove sono arrivata; anche se devo sempre migliorarmi. Dipingo su tela, ma prediligo la tavola, perché avendo fatto dei corsi di restauro e tecniche antiche me ne sono innamorata e mi piace trattare le tavole da sola. Le lavoro con gesso di Bologna e colla naturale, ne levigo le superfici rendendole adatte ad accogliere la mia arte. E poi, dipingere su questo supporto offre colori più brillanti, soprattutto quelli a olio, che sono fluidi e permettono di creare mille sfumature”.

Profondi, vivaci, netti e precisi, i quadri di Sonia affascinano proprio per le tinte che catturano l’attenzione fin dalla prima occhiata. Pochi paesaggi, pochi fiori, pochi ritratti. I soggetti che più ricorrono nelle sue tavole e tele sono i materiali, soprattutto il vetro e i metalli arrugginiti. I fusti in metallo che capita di vedere nei cantieri, solitamente usati per contenere liquidi infiammabili e altre sostanze, svettano in primo piano in molte opere, soprattutto con l’arancio della ruggine. “Mi piacciono i metalli rugginosi, accartocciati, gli oggetti consumati dal tempo. Mi piace pensare che con il passare degli anni, quegli oggetti verranno perduti ma ricordati. E’ una costante e uno dei miei tratti distintivi”.

La ruggine, ma anche il vetro. Riprodurlo significa catturarne i riflessi e le innumerevoli sfaccettature. E infatti torna spesso nelle nature morte di Sonia, con vasi, alzate e oggetti simili. Tra i soggetti, anche gli animali ricorrono di frequente. “Non riesco a fare a meno di riprodurli. In un mondo in cui siamo sempre più soli, gli animali hanno un potere incredibile sul nostro stato d’animo”. Non solo animali da compagnia, anche leoni, leopardi, falchi, aquile. Tutti con i loro colori fedeli alla realtà, con i dettagli talmente vividi che se si allunga una mano, sembra di toccarne il pelo o le piume.

Il realismo è lo stile di Sonia: contemporaneo, capace di arredare nel modo giusto anche un ambiente minimalista o industrial, come oggi è molto in voga.

“Il taglio è netto, il fondo è nero, la cornice è sottile o con dei contrasti, cerco di dare ai dipinti realistici una connotazione attuale. Le mie opere si sposano alla perfezione con arredi moderni. Sono convinta che il colore in una casa faccia la differenza”.

E cos’è un quadro per Sonia? “La coccola. Credo che in ogni casa ci debbano essere dei quadri, danno personalità, gioia. Guardandoli dobbiamo riceverne delle sensazioni ed emozioni e trarre dai soggetti la forza e la positività, perché l’arte è  soprattutto bellezza”.