Dalle uova di Pasqua alla produzione di cioccolato di alta qualità, conosciuto in tutto il mondo. La gustosa attività di Vestri nasce dall’incontro di due ragazzi, Danielo e Stefania, e dalle loro stravaganti e lungimiranti idee. Oggi l’azienda è una delle poche a gestire una piantagione di cacao nella repubblica Dominicana, che permette alla famiglia di seguire l’intero processo produttivo

Con grazia e sensualità la crema di cioccolata avvolge il cucchiaio stringendolo in un tenero e passionale abbraccio. E’ un rituale da compiere lentamente. Ad ogni movimento un peccaminoso pensiero. Immaginare, attendere, prima di gustare.

“La cioccolata pretende tempo – spiega Danielo Vestri mostrando la dolce danza – pretende intima attenzione. Come ogni piacere”.

Un prezioso frutto, maturato sotto un sole lontano. E la natura e il lavoro dell’uomo che ne fanno un gioiello di gusto.

Il nome Vestri si lega alla cioccolata e alla terra d’Arezzo dai primi anni 60 quando Alberto e Marianna, genitori di Danielo, lavoravano il cacao in un artigianale laboratorio di casa per posarlo sui biscotti che vendevano al mercato. Ma l’azienda, per come la conosciamo oggi, nasce nel 1982 quasi per gioco, producendo uova di Pasqua in un negozio a San Lorentino. Un’intuizione singolare nata dall’incontro di due ragazzi e delle loro travaganti – e lungimiranti – idee. Danielo, perito chimico e Stefania, stilista ed esperta d’arte, iniziano così la loro dolce avventura. Oltre all’amore, nel laboratorio ai piedi delle mura cittadine, curano un ambizioso sogno: conquistare i cuori (e i palati) di uomini, donne e bambini.

“La passione per la tavola ci ha uniti”, racconta Danielo. “Mia moglie ha un gusto straordinario, ha la capacità di riconoscere ogni odore, siano essi in un piatto, per strada, o addosso a una persona. E’ lei il giudice più severo di una nostra creazione. Io, il mio palato l’ho sviluppato e affinato negli anni. La chimica mi ha aiutato molto, mi ha insegnato a mettermi sempre in discussione e cercare la perfezione”.

Soltanto pochi mesi di attività e le richieste si moltiplicano, il nome Vestri inizia a circolare per le affascinanti vie della Toscana attirando clienti da ogni regione. Il lavoro, dapprima stagionale, impegna la famiglia lungo tutto l’arco dell’anno. Ma non è solo lavoro. Quello che doveva essere un mezzo di sostentamento e di guadagno, ammalia Danielo e Stefania costringendoli ad approfondire studi e tecniche della raffinata arte. In poco tempo arrivano nuovi macchinari, il laboratorio si espande e il marchio non viene più associato alle sole uova di Pasqua ma al cioccolato tout court. Quello artigianale, quello buono.

Passione, pazienza, formazione, fantasia, ricerca e coraggio come ingredienti di una ricetta che, da sempre, punta alla qualità.

“Credere nel cioccolato è il nostro motto. La filosofia che perseguiamo, la filiera che abbiamo creato non ci permettono di avere il prezzo di tanti prodotti industriali. Ma non ci poniamo il problema. Noi crediamo nel cioccolato, nel nostro cioccolato, nella sua capacità di incantare e sedurre. Pretendiamo la genuinità di ingredienti naturali, selezionati e di massima qualità. Nessuna economia su questi aspetti, a costo di fallire nell’impresa”.

Garantire un prodotto di livello, nel rispetto delle tradizioni della cioccolata, ha spinto la famiglia Vestri a gestire direttamente, dal 2002, una piantagione di cacao in Repubblica Domenicana. Un modo per seguire l’intero processo di produzione, “dalla fava di cacao alla tavoletta” curando personalmente ogni passaggio. Nella piantagione Hacienda Vista Alegre i semi di cacao sono raccolti a mano, restano a fermentare in foglie di banano e poi vengono seccati al sole.

“Vendo quello che piace a me. E’ l’azienda che sceglie il consumatore e non viceversa. Quando penso ad un nuovo prodotto, riesco a immaginarmi il gusto esatto nella testa e finché non ritrovo quella visione anche in bocca non sono soddisfatto”.

Oggi l’azienda conta 29 dipendenti, un laboratorio di 2000 metri quadri in via Romana ad Arezzo, dove si fondono macchinari moderni con strumenti antichi e tradizionali, un negozio a Firenze e clienti affezionati da tutto il mondo. Soprattutto in Giappone dove il marchio viene associato ai top brand dell’italian way of life. Lavorano all’impresa anche il figlio Leonardo, detentore di sofisticate tecniche per la lavorazione della cioccolata apprese frequentando corsi in giro per l’Europa, e Benedetta cresciuta ad assaggiar cremini e praline.

Numerosi i premi e i riconoscimenti a livello italiano e internazionale che i differenti prodotti possono vantare. Fra le particolarità create da Vestri, c’è il cremino più grande al mondo, 393,8 chili di dolcezza entrati nel guinnes dei primati, il Boglio, la cioccolata al gelsomino ingentilito all’arancia del granduca Cosimo de’ Medici che solo l’azienda aretina può produrre e la Toscolata, la tavoletta che fa bene al cuore. Quest’ultima è frutto di un progetto finanziato dalla Regione Toscana e condotto da Cnr, Università e Scuola Sant’Anna di Pisa e Università di Siena. Al cioccolato fondente lavorato da Vestri, vengono aggiunti prodotti vegetali noti per le proprietà antiossidanti come le mele essiccate di varietà autoctone del Casentino e l’olio extravergine di oliva. Grazie alle molecole bioattive e alle pregevoli qualità organolettiche, la Toscolata ha dimostrato che può ridurre gli effetti di alcuni fattori di rischio responsabili delle malattie cardiovascolari.

Packaging pop e nomi arditi che richiamano la passione a completare il quadro: il pandolce “godo”, le praline “morbide sensazioni”, “tentazioni” e il gusto del gelato “leccami”.

“La cioccolata è un mondo fortemente collegato alla sessualità. Scatena reazioni, emozioni e stimoli che superano quelle di un bacio appassionato. E noi ci giochiamo stimolando pensieri e fantasie già dalla confezione”.

É il momento di portare il cucchiaino alle labbra e lasciarsi travolgere.