Dimitri Pasquini porta avanti l’impresa fondata dal padre Marco: la Pm Allarmi. E studia, anche grazie a una laurea originale, le mosse dei malviventi per poterli anticipare: “Oggi i ladri sono più impulsivi  e per questo creano più apprensione che in passato”

è l’incubo di ladri e malviventi. L’alleato di imprese e privati che possiedono un piccolo, grande scrigno da custodire. Un modo per combattere il crimine alquanto rumoroso. Ma efficace. E’ Pm allarmi, azienda leader nel territorio per la sicurezza e la video sorveglianza da oltre 30 anni.
La sua storia inizia nel 1975 quando Marco Pasquini, dopo aver conseguito il diploma all’istituto tecnico professionale Margaritone, inizia a lavorare come dipendente per l’azienda Piccini Piero, concessionaria di orologi e tabelloni industriali per la Solari & C di Udine. Poi la sede centrale vince un importante appalto e inizia la fabbricazione e installazione di impianti di allarme. Marco segue i corsi di formazione, si specializza e diventa un punto di riferimento nell’Aretino. Nel 1984, la decisione, rischiosa ma visionaria, di fare il salto di qualità e aprire un’azienda per conto proprio in via Piave. Un garage che funge sia da magazzino che da negozio.
Da allora sono passati oltre trent’anni e la Pm allarmi è cresciuta in fama per la qualità dei prodotti. Attualmente il parco clienti è di 4.000 unità, tra cui aziende locali, ma anche grandi gruppi nazionali e internazionali. Una spinta fondamentale alla crescita è stata l’ingresso, nel 2012, del figlio Dimitri, che si è preso la responsabilità di seguire tutti gli investimenti all’estero.
Insomma, l’entusiasmo della seconda generazione si spinge oltre confine.
Oggi quasi la metà del nostro fatturato viene sviluppato in paesi esteri, nelle principali città europee. Lavoriamo per il più importante brand del Valdarno, uno dei leader mondiali della moda, che serviamo con particolare attenzione.

Dimitri, come facoltà universitaria hai scelto psicologia, come mai?
Curiosità intellettuale. Non ho mai pensato di fare lo psicologo ma riuscire a capire, interpretare gesti e stati d’animo delle persone mi ha sempre affascinato. E’ empatia. E non credere che non mi serva vendendo allarmi, la psicologia è importante nella vita di tutti i giorni, soprattutto sul lavoro. Insegna a riflettere, a non essere impulsivo.

E qual era il tuo sogno?
Il mio obiettivo è sempre stato quello di entrare nell’azienda di famiglia e dare un contributo personale. Non l’ho mai sentita come un’imposizione ma come una grande opportunità.

In che cosa si distingue Pm Allarmi?
Siamo specializzati in sistemi di allarme civili, industriali, perimetrali esterni, impianti antincendio, videosorveglianza,  controllo accessi e sistemi nebbiogeni. Questi ultimi, saturando gli ambienti con una densa nebbia impenetrabile – ma innocua per persone o animali – impediscono al ladro di vedere e quindi di rubare o danneggiare qualsiasi cosa. Abbiamo inoltre un sistema innovativo che permette all’apparecchiatura di attivarsi con i malviventi ancora all’esterno dei locali. Cerchiamo di arrivare sempre prima. Di bloccare il ladro al passo precedente.Ma il nostro orgoglio è il fattore umano: possiamo vantare un team di 20 dipendenti, attenti e preparati. Frequentano periodicamente corsi di formazione e, ai più giovani, affianchiamo esperti tecnici che possano insegnar loro il lavoro e seguirli nella crescita professionale. Il nostro servizio di assistenza è attivo 24 ore su 24, 365 giorni all’anno grazie a 5 segretarie. Il segno per i nostri clienti che, su di noi, possono sempre contare. Molti sono giovanissimi
Sì, dieci di loro hanno fra i 21 e 26 anni. Fanno sentire vecchio persino me.

Perché i vostri clienti vi scelgono?
Senza dubbio siamo fra le aziende più importanti del settore sicurezza della Toscana, inoltre la riservatezza, la serietà, l’assistenza, la passione che unisce tutto il nostro gruppo di lavoro sono determinanti.

Dati alla mano, i furti diminuiscono ogni anno ma la percezione di insicurezza è sempre più alta, come mai?
I furti sono cambiati. Prima esistevano, principalmente, i professionisti che conoscevano ogni abitudine del malcapitato e studiano il colpo nei minimi dettagli per i valori più elevati. E, in questo settore, possiamo davvero fare la differenza con tecnologie sempre più innovative. Oggi sta crescendo la categoria del piccolo malvivente che entra ovunque, senza criterio, che porta via ciò che trova, senza preoccuparsi del valore. Un ladro quindi più impulsivo, forse anche nelle reazioni, e questo crea apprensione nelle persone.

Gli impianti di allarme sono un ottimo alleato, ma ci sono altre accortezze che dovremmo tener presenti?
Gli impianti di allarme sono fondamentali ma devono essere aiutati da alcuni gesti a cui spesso non pensiamo. Chiudere bene porte e finestre e assicurarsi che gli infissi siano sicuri. Se basta un calcio a far aprire gli scuri (o peggio ancora se vengono lasciati socchiusi) il ladro ha quei dieci minuti a disposizione in cui può fare i propri comodi prima che arrivino sul posto le forze dell’ordine. Se invece è costretto a perdere tempo per scassinare un infisso dopo che l’allarme sta già suonando, spesso rinuncia all’impresa.

Quali sono le soddisfazioni più grandi in questo lavoro?
Siamo riusciti a sventare tanti furti. E niente ci gratifica e ci riempie d’orgoglio come la telefonata o la visita di un cliente che ci informa che “hanno provato ad entrare ma non ci sono riusciti”.

Ricordi un episodio in particolare?
Ricordo un periodo particolarmente critico. Il 2010, mi sembra. Ad Arezzo una banda ben organizzata riuscì a mettere a segno diversi colpi in prestigiose aziende orafe. Avevamo tanti clienti in quel settore che ci chiamavano preoccupati. Così ci siamo messi d’impegno per sviluppare nuove tecnologie, per studiare nuovi metodi di prevenzione. Abbiamo lavorato a stretto contatto con le forze dell’ordine per capire come i ladri agivano e poterli contrastare. Posso dire che ce l’abbiamo fatta quasi sempre. E dove non è riuscito completamente, i danni sono stati limitati al minimo. E’ stata una grande soddisfazione.

Se pensi alla tua situazione professionale in questo momento, chi vorresti ringraziare?
Un profondo ringraziamento lo devo a tutti i nostri collaboratori che, da anni, ci fanno raggiungere risultati sempre più importanti. E questo ci permette di avere un futuro carico di impegni lavorativi.
Poi, la famiglia: mio padre, sicuramente. L’azienda l’ha creata lui e lui continua con passione e impegno a farla crescere. Mia sorella, con cui ho un rapporto eccezionale e a cui sono molto legato e, con il rischio di sembrare scontato, mia madre. Lei è il pilastro che sostiene ogni nostro sogno. Infine Giulia.
Hai il sorriso innamorato, scontato chiederti chi sia Giulia.
Ho conosciuto Giulia alle superiori e non ci siamo più lasciati. Ci siamo sposati un anno fa. Adesso lei è parte fondamentale dell’azienda come lo è della mia vita. Condividiamo il lavoro ma non rischiamo di venirci a noia, in ufficio ci incrociamo giusto rare volte. Lei si occupa della parte economica e amministrativa insieme a mio padre, io di quella tecnica.

Hobby?
Ci piace mangiar bene e bere bene. Magari rinunciamo ad altre spese ma un buon piatto con il perfetto calice di vino in abbinamento è una coccola che ci concediamo con gioia.

Quindi poi serve un po’ di allenamento.

Sai che corro?
No, tu corri?

Sì, corro. Ho iniziato per svago, per scaricarmi. Poi ci ho preso gusto. Ho fatto la mia prima Maratona a Firenze lo scorso anno.
Parliamo degli obiettivi futuri.
Sono felice. Ho tante ambizioni ma sto davvero bene in questo momento. Vorrei proseguire su questa strada.

E per Pm Allarmi?
Potrei rispondere esattamente la stessa cosa. Vorrei continuare questo percorso. La nostra meta è l’assoluta precisione e qualità. A ogni passo avanti che fa la tecnologia, noi proviamo a starle dietro per offrire un servizio sempre migliore.