Non solo Rinascimento e Piero della Francesca. Da oltre un secolo la città di Sansepolcro è legata alla tradizione del merletto a fuselli, disciplina che ha saputo ottenere una notevole popolarità fin dai primi anni del ‘900 grazie alla fondamentale iniziativa delle sorelle Adele e Ginna Marcelli, ideatrici di una particolare tecnica chiamata “trina a spilli” che ha fatto del capoluogo valtiberino un punto di riferimento a livello nazionale di questa vera e propria forma d’arte.

Dal 1996 l’Associazione “Il Merletto nella Città di Piero della Francesca” si spende per la salvaguardia e la tutela di questo ‘saper fare’ attraverso lo svolgimento di corsi di formazione e l’organizzazione di eventi molto partecipati, con tante persone appassionate che da ogni angolo del Paese raggiungono il Borgo per condividere le proprie creazioni. Lo scorso autunno, inoltre, la scuola di Sansepolcro ha ottenuto un’importante occasione di visibilità anche tra i non addetti ai lavori grazie all’importante riconoscimento ottenuto da una merlettaia locale, classificatasi al primo posto nel concorso internazionale che ha visto la bambola più famosa del mondo Barbie indossare uno speciale abito con inserti realizzati proprio con la tecnica del merletto a fuselli.

L’autrice dell’opera è Anna Capozzi, vicepresidente del sodalizio biturgense del merletto, tra le figure di riferimento di questa tradizionale attività sia a livello locale che nazionale. Nel corso di una piacevole conversazione, Anna ha raccontato ad UP Magazine questa particolare esperienza che l’ha vista ideare e comporre un vestito per il giocattolo più amato dalle bambine, oltre a ripercorrere le principali tappe della sua lunga carriera da merlettaia e ad illustrare i vari progetti portati avanti negli anni dalla sua associazione, realtà di altissimo profilo in questo campo.

Nel guardaroba di Barbie, da oggi, c’è anche un vestito realizzato a Sansepolcro. Com’è stato possibile tutto questo?

Nel giugno scorso mi sono iscritta al concorso “Un vestito per Barbie” iniziativa promossa da Merletto.Today nella quale si chiedeva ai concorrenti di ideare un abito con inserti in merletto per la bambola: il primo classificato sarebbe stato inviato all’azienda statunitense Mattel. Sono stata contattata direttamente dall’organizzatore Marelli, dopo che aveva visto alcune mie opere erano esposte a Burano. Dopo alcune iniziali esitazioni, ho parlato del concorso all’amica Donatella Zanchi, preziosa collaboratrice delle associazioni storiche del Borgo alla quale devo molto, che mi ha convinto a partecipare.

L’abito vincitore del concorso “Un vestito per Barbie”

Un vestito a merletto per una bambola è qualcosa di molto particolare. Qual è stato il processo produttivo?

La sera stessa, subito dopo l’iscrizione, ho cominciato a buttare giù degli schizzi. Avendo un negozio, mi dedico all’attività di merlettaia soprattutto la notte. Nonostante non abbia mai avuto una Barbie, l’idea era quella di realizzare un abito ‘da sogno’, ispirandomi alle principesse che aspettano il loro principe azzurro per andare al ballo. Se avessi usato del filo normale non avrei dato risalto al vestito, per cui c’è stato anche uno studio per quanto riguarda l’uso dei filati. Alla fine ho usato dei filati metallici, per ravvivare e arricchire il vestito. All’inizio non è stato facile, perché non riuscivo neppure a trovare una sarta per farmi cucire il vestito. Fortunatamente, grazie all’aiuto della mia amica Arianna Chigi, sono riuscita ad ottenere i materiali e il supporto che mi serviva. Dopo oltre 70 ore di lavoro minuzioso, curando tutti i diversi dettagli, alla fine sono riuscita a creare la Barbie da favola che volevo.

 

Quando ti hanno comunicato la vittoria cos’è successo?

Come da regolamento del concorso, la vincitrice del primo premio doveva cedere l’abito alla Mattel, che lo avrebbe esposto nei propri spazi. Addirittura mi avevano chiesto di consegnare anche la bambola, ma non l’ho fatto, essendo di mia nipote. Prima della consegna all’azienda, il vestito è stato in esposizione anche alla Mostra internazionale di Cantù. La stessa Mattel alla fine mi ha inviato una Barbie speciale edizione limitata come ringraziamento. Questa esperienza ha rappresentato una bella gratificazione per me, ma soprattutto per Sansepolcro, perché il mio obiettivo primario resta sempre quello di diffondere le nostre tradizioni locali.

Un bel risultato che va ad incorniciare un 2021 ricco di soddisfazioni per te e per il merletto del Borgo.

Sì. A giugno ho partecipato al concorso nazionale di Venezia, nelle categorie del merletto classico e moderno. In quest’ultima ho vinto il primo premio ed è stata proprio in questa occasione che sono entrata in contatto con l’organizzatore del concorso “Barbie Love” di cui già abbiamo parlato. Successivamente ho preso parte ad un altro concorso a Bolsena legato ad una mostra internazionale nel quale ho vinto il primo premio con medaglia d’oro. In questo caso il tema della rassegna era “La conchiglia nell’Arte” e ho proposto la Fontana delle Api del Bernini con la quale ho ottenuto il primo premio. Successivamente ho preso parte ad un concorso “La fata nel Bosco” nel quale abbiamo partecipato sia io che la mia piccola nipote Viola di otto anni: io ho ottenuto il terzo posto nella mia categoria, mentre lei si è classificata prima. Un’emozione bellissima. Infine, con le altre merlettaie del Borgo, abbiamo preso parte alla rassegna “Chiare, dolci e fresche acque” organizzata ad Anghiari, dove abbiamo ottenuto una menzione speciale.

Quando è nata la tua passione per questa particolare disciplina?

Ho scoperto questo mondo da ragazza. Sono nata in Puglia e mi sono trasferita a Sansepolcro all’età di 12 anni. Inizialmente sono stata ospite del collegio, e nel 1976 furono proprio le suore ad inserire all’interno dell’istituto il merletto a fuselli. Rimasi affascinata da questo cuscino piatto dove, attraverso un semplice filo, si riuscivano a creare cose meravigliose. Mi piaceva così tanto questa attività che a un certo punto le suore me lo dovettero proibire per farmi concentrare sullo studio. Nel ’78 mi sono diplomata come maestra d’arte in tessitura e nella stampa. Anche dopo il matrimonio ho proseguito in questa attività e anzi, su suggerimento della professoressa Medici, ho iniziato a frequentare i corsi di un’altra grande insegnante Pia Berghi. Grazie a loro ho affinato le varie tecniche e scoperto i segreti di quest’arte. A casa, nel frattempo, c’era mia suocera che mi aiutava ed incentivava in ogni occasione nello svolgere questa attività. Nel 1984, poi, ho ottenuto l’attestato di operatrice del tombolo tramite dei corsi di formazione promossi dalla comunità europea, gli stessi che dieci anni dopo ho tenuto io stessa in qualità di insegnante. Dallo stesso anno ho iniziato a prendere parte alla Biennale internazionale del Merletto, manifestazione organizzata proprio a Sansepolcro. Nel 1996 è nata l’Associazione Il Merletto nella Città di Piero della Francesca, della quale sono vicepresidente, e il relativo museo dove cittadini e visitatori possono entrare a contatto con il nostro mondo. Da vari anni, infine, prendo parte a vari concorsi organizzati in tutto il Paese che mi danno l’opportunità di far conoscere le tradizioni della nostra Sansepolcro, autentica culla di questa splendida arte.

Che ruolo ha avuto il merletto per la comunità di Sansepolcro?

Fin dai primi anni del Novecento, il merletto ha portato tanto benessere nel nostro territorio. Le donne che lavoravano per Ginna Marcelli riuscivano a guadagnare più degli uomini. Molto spesso, con quei soldi, le madri facevano studiare i propri figli. Una cosa bellissima che mi ha sempre spronato a preservare e tramandare alle nuove generazioni questo ‘saper fare’. 

Ed è proprio questo l’obiettivo della vostra Associazione.

Esatto. Personalmente devo molto a tutte le amiche e colleghe merlettaie, con le quali ci confrontiamo e ci aiutiamo a vicenda per sviluppare le proprie doti. Da soli non si fa nulla. La nostra associazione credo possa rappresentare un’eccellenza a livello nazionale. Assieme al nostro Comune, ad esempio, siamo capofila del progetto per la candidatura del ‘saper fare il merletto’ a patrimonio immateriale UNESCO: nel 2019, nel nostro municipio, c’è stata una suggestiva cerimonia per la sottoscrizione del protocollo d’intesa alla presenza di sindaci ed amministratori di oltre 30 comuni provenienti da tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia. Stiamo ora lavorando affinché il lungo iter burocratico vada a compimento. Tra gli altri progetti che abbiamo in cantiere vi è la seconda edizione della manifestazione “Intrecci” in programma a inizio giugno con annesso concorso estemporaneo di merletto. Siamo un gruppo molto coeso, abbiamo socie di tutte le età e guardiamo al futuro con grande entusiasmo.