Mgm Water è un progetto lanciato a Monte San Savino da Giovanni Soranno e Marco Licenziati: dalla provincia di Arezzo l’idea dell’acqua pubblica ultrafiltrata per il settore Horeca si è espansa e con la rete d’impresa Zereau abbraccia l’Italia da nord a sud. Recentemente si è aggiunta la divisione Ariasanix, che si occupa di sanificazione di ambienti

Per arrivare all’essenza delle cose, bisogna procedere per sottrazione. Si sforbicia il superfluo, resta ciò di cui non si può fare a meno. E come la verità sgorga da un racconto quando la patina di finzione scivola via, così l’acqua affiora tra montagne di bisogni e desideri come elemento essenziale alla vita. Purtroppo, è una consapevolezza rara. Ogni adulto beve tra 1,2 e 2 litri d’acqua al giorno. Quanta plastica e carta occorrono per imballare le bottiglie di minerale? Quanti camion vengono impegnati nel trasporto di questo bene? E quanto si potrebbe risparmiare – nel portafoglio e nell’impatto ambientale – trovando una soluzione sicura ed ecologica all’acqua minerale confezionata? Così, nella testa di due giovani savinesi – all’epoca novizi nel mondo del lavoro, ma rampanti e visionari – si è fatta largo un’idea. E quando durante una cena Oltremanica, venti anni fa, si sono visti servire una caraffa d’acqua al ristorante, la lampadina si è accesa. “Non pensavamo ad altro, dovevamo proporre un’alternativa alla classica bottiglia di acqua minerale”.
Giovanni Soranno e Marco Licenziati sono stati folgorati dall’acqua a km 0, buona e green, intravedendo un business. “All’estero le bottiglie di minerale erano già una bevanda, con costi da bevanda. L’acqua era quella in caraffa, anche al tavolo di un ristorante. Era gratis, non trattata e servita in una brocca con ghiaccio. Dovevamo rendere l’acqua di rubinetto un prodotto vincente per la ristorazione italiana. Controllata, sicura e green. In Italia, però, l’acqua pubblica era vista male, almeno per quanto riguarda il settore Horeca”.
Troppo popolare, cheap nell’immaginario collettivo, pur se trattata opportunamente. “Ma il mondo è cambiato a nostro favore”, sorridono oggi i due imprenditori. Mgm è così sbocciata, anche se la crescita è stata lenta e non sempre lineare.
“I primi 4 o 5 anni sono stati complicati. Se non fossimo stati giovani, visionari e determinati, avremmo sicuramente mollato. Per fortuna non è successo”.
La cultura è cambiata, oggi la loro acqua ultrafiltrata a marchio Zereau è un prodotto
ricercato da ristoranti stellati, hotel e aziende: Acf Fiorentina, Borgo Santo Pietro, Castello di Vicarello, Poggio ai Santi, Roscioli Hotels, Fh Hotels, Rosewood Castiglion del Bosco, Camst, Italian Taste, Lem, Tesar, solo per fare qualche nome.
La crescita dell’azienda savinese, che negli ultimi tempi ha assistito a un incremento medio del fatturato del 10% annuo e un costante ampliamento del personale (oggi sono dodici persone), è stata graduale ma senza battute d’arresto. Oggi la vela è spiegata, sospinta dal vento, via via più gagliardo, della cultura plastic-free ad ogni livello. Ma se l’ispirazione è green, l’applicazione spinge l’acceleratore in due direttrici fondamentali: pragmatica ed estetica. Perché se l’acqua da bere deve avere il più alto standard qualitativo, l’occhio vuole la sua parte. Soprattutto in contesti esclusivi come l’alta ristorazione.
“Così sono nate le iconiche bottiglie Zereau, dalle linee essenziali, disegnate e concepite dai nostri designer. Sin da subito abbiamo cercato di personalizzare il prodotto. E di far procedere il concetto di ‘bello’ di pari passo con quello di ‘qualità”, dicono Giovanni e Marco.
La qualità è garantita dai processi cui l’acqua viene sottoposta. “I nostri impianti utilizzano il trattamento di ultrafiltrazione, processo meccanico di separazione di eventuali solidi sospesi, batteri e virus dall’acqua. Si ottiene mediante fibra cava, una particolare membrana in grado di filtrare ad un ordine di grandezza di 0,005 micron, laddove la misura di un batterio raggiunge la dimensione minima di 0,22 micron e quella di un virus di 0,02 micron.

“La qualità dell’acqua è garantita dai trattamenti di ultrafiltrazione al massimo standard disponibile”

L’acqua microfiltrata invece arriva ad un ordine di grandezza di appena 0,5 micron. Garantiamo assistenza entro le 24 ore, 7 giorni su 7, effettuiamo analisi microbiologiche periodiche certificate e controlliamo così costantemente la qualità del prodotto erogato. Al massimo standard disponibile: l’ultrafiltrazione, per dire, si usa nel mondo della dialisi”.
E come una pianta fruttifera, l’idea da Monte San Savino si è espansa, servendo oltre 800 strutture in tutto il centro Italia.
“Abbiamo creduto che per essere più forti in un mercato nazionale e internazionale fosse necessario costituire una Rete di Impresa, con un unico disciplinare e modello di lavoro. Nasce così Zereau, che lega altre aziende ai protocolli di Mgm per un progetto di condivisione che permette di essere presenti in larga parte d’Italia. L’obiettivo è quello di conquistare la leadership di mercato entro il 2025.” La crescita negli ultimi anni era divenuta galoppante, fino a un’improvvisa e inaspettata
battuta d’arresto: quella del coronavirus. “E’ successo l’imponderabile – dicono Marco e Giovanni – tanto più che la nostra clientela è molto frazionata. E’ successa l’unica cosa in
grado di metterci in difficoltà. Abbiamo sostenuto immediatamente tutti i clienti, effettuando loro sconti che hanno corrisposto al 30% del nostro fatturato annuo”.
Parallelamente nel marzo del 2020 è nata Ariasanix, la nuova divisione dedicata al trattamento dell’aria, grazie all’esperienza nella tecnologia Uvc e alla partnership con la più importante industria italiana del settore.
La tecnologia alla base della sanificazione dell’aria è quella Uvc (radiazione ultravioletta germicida) con fotocatalisi.
“Gli impianti sono realizzati totalmente in Italia, testati attraverso autorevoli laboratori accreditati e dai laboratori dell’Università di Siena. Ad oggi ne sono stati installati centinaia in scuole, aziende, ristoranti, uffici. Ariasanix ci ha permesso di non perdere la concentrazione in un momento così difficile, ha stimolato tutto il team, ha compensato in parte quello che la divisione acqua aveva perduto e ha sostenuto la ripartenza. Oggi Ariasanix è una realtà in espansione con l’integrazione di nuove tecnologie per il trattamento dell’aria, come gli impianti a soffitto che generano fino a sei cambi di aria in un’ora dello spazio indoor riducendo virus, muffe, batteri del 99,99%. Recentemente, sono stati certificati anche nella riduzione del SarsCoV-2, in un unico passaggio d’aria”.
In sostanza riducono drasticamente il rischio Covid. La certificazione arriva da laboratorio in California, l’Innovative Bioanalys Inc., che recentemente ha sviluppato un protocollo per l’analisi dei risultati contro il coronavirus del Covid e le sue varianti. Le prove hanno dimostrato che il dispositivo è efficiente nel ridurre le concentrazioni virali nell’aria del 99,976% ad ogni passaggio.
“Infine – concludono Giovanni e Marco – stiamo lavorando all’attuazione di un grande progetto con scopo sociale, destinando una parte dei nostri ricavi alla realizzazione di progetti a tutela dell’ambiente. Non vogliamo fermarci alla eliminazione della plastica o alla riduzione di anidride carbonica. L’obiettivo è quello di legarci a un’associazione ambientalista e portare avanti, gradualmente, un piano per la piantumazione di nuovi alberi e la riqualificazione di aree urbane. Questa è la nostra idea di economia circolare sostenibile”.