Nato come centro esclusivo per senologia, ecografia e Moc, ISA Sanità offre oggi una gamma completa di servizi medici ed è diventato punto di riferimento per la diagnosi precoce e la prevenzione del tumore alla mammella. Lo dirige, con passione e competenza, il dottor Marco Scrocca, insieme al partner amministrativo Francesco Tavanti. I macchinari di ultima generazione limitano al massimo l’errore e il personale altamente qualificato consente di non lasciare mai una donna sola in questo percorso

Porta un antico nome di donna. Veste candida con dettagli rosa pastello. Elegante, dolce, rassicurante. E ogni anno, di donne, ne accoglie oltre tremila, di ogni età. Varcano la porta di ISA con dubbi, timori ma con la sicurezza di trovare professionalità, competenza e la precisione di strumenti ad alta dotazione tecnologica. Con la consapevolezza di fare qualcosa di importante per la cura di sé. Perché non basta evitare gli esami per non ricevere brutte notizie. Siamo abituate a rimandare, chiudere gli occhi e distogliere i cattivi pensieri. Ma il tumore non ti ignora se lo ignori. E trovarlo in tempo è, senza dubbio, il primo passo per sconfiggerlo. ISA, acronimo di Istituto senologico Arezzo, si trova alla Maestà di Giannino, nella parte ovest della città. Facile da raggiungere anche per chi arriva da fuori provincia, comodo e discreto. Opera nel settore della diagnostica per immagini, specialistica, ambulatoriale e piccola interventistica. Da anni, ormai, è punto di riferimento per la diagnosi precoce e la prevenzione del tumore alla mammella. Ci si rivolgono pazienti da tutta la Toscana e persino dalle regioni limitrofe.

Lo dirige il dottor Marco Scrocca, classe ‘59, medico chirurgo, specialista in radiologia diagnostica e senologo. Dopo la laurea e la specializzazione all’Università di Bologna, ha collezionato numerose esperienze professionali. Prima nel settore pubblico, operando ad Arezzo, Cortona e San Giovanni Valdarno e poi, dal ‘97, in ambito privato. Ha lavorato per il gruppo Villa Maria, per il gruppo San Donato di Milano e per l’istituto Cesalpino di Terontola; è stato direttore clinico del Santa Chiara di Firenze e direttore responsabile di radiologia clinica del San Giuseppe di Arezzo per 15 anni. Poi, nel 2016, la decisione di aprire un centro esclusivo per senologia, ecografia e Moc (Mineralometria Ossea Computerizzata). “Avvertivo nella comunità – dice Scrocca – il bisogno di un’attenzione specifica per questo settore. Un ambiente che fosse dedicato alla cura della mammella e che offrisse la massima performance nella diagnostica per immagini, di facile fruizione come mammografia ed ecografia. Senza liste di attesa. In Isa gli esami e i controlli vengono effettuati in uno-due giorni dalla prenotazione. Il fattore tempo è importante non solo da un punto di vista medico ma anche psicologico. Risposte rapide e di alta qualità sia nel semplice controllo senologico sia nella diagnosi di un’eventuale patologia. E con costi accessibili a tutti. Anche questo è un nostro obiettivo”.

Oggi ISA Sanità offre una gamma completa e integrata di servizi medici investendo sulla qualità e l’efficienza della prestazione e sul contesto complessivo della persona. Oltre a Marco Scrocca, porta avanti il progetto, con cura e maniacale attenzione, il partner amministrativo Francesco Tavanti. Con loro c’è poi un team multidisciplinare di professionisti qualificati e costantemente aggiornati: Francesco D’Elia, radiologo specializzato in senologia; Emanuela Palma, endocrinologa; Cinza Sisti, chirurgo plastico; la psicologa Elisa Nesi. Ci sono poi Giulia Degl’Innocenti e Meggie Massaroni, tecnici di radiologia, e Martina e Silvia che si occupano della segreteria.

La malattia della mammella viene vissuta dalla donna come una delle più devastanti. Colpisce il suo corpo, la sua femminilità, la sua sessualità. Può lasciare confuse e smarrite.

“Per questo – continua il dottor Scrocca – da noi nessuno è un numero. Seguiamo la donna nell’intero percorso. Dal ricordarle periodicamente gli esami da effettuare fino, eventualmente, alla diagnosi istologica. E poi la consigliamo, la supportiamo e la accompagniamo nelle successive scelte, magari tracciando insieme una strada che sia soltanto sua. Ogni tumore ha caratteristiche molecolari uniche e, portandole alla luce, è possibile sviluppare terapie personalizzate. E più efficaci. Perché se è vero che il numero di donne che contraggono il cancro al seno è sempre più alto, è altrettanto vero che sono molte di più coloro che si sottopongono a controlli di prevenzione rispetto agli anni passati. E va anche sottolineato che la mortalità per questa malattia sta diminuendo grazie all’efficacia dello screening e delle cure”.

Negli ultimi anni una martellante e attenta campagna di informazione ha instillato nelle donne precise indicazioni e consapevolezza. L’età delle persone che si sottopongono ai controlli al seno si è abbassata e gli esami sono diventati abitudini periodiche. Per molte, ancora non per tutte. Ma se un tumore viene diagnosticato in fase pre-clinica, prima che abbia manifestato i sintomi iniziali, la sopravvivenza è di oltre il 90%.

“L’autopalpazione – aggiunge il dottore – è una pratica salvavita. E’ importante conoscere il proprio seno per rendersi conto di eventuali cambiamenti. Per prima cosa insegniamo alle ragazze, alle donne, la gestualità corretta per i controlli quotidiani. Poi ci sono le verifiche mediche, da eseguire con cadenza regolare da decidere in base al proprio vissuto. In Isa abbiamo a disposizione strumentazione d’eccellenza, il meglio che il mercato può offrire. Disponiamo di un mammografo a tomosintesi, una mammografia a raggi X che acquisisce il volume della mammella scansionandolo a strati; una sorta di Tac che garantisce maggiori informazioni nelle immagini. E’ più sensibile rispetto alla mammografia digitale di oltre il 30%. Questo significa che quasi un terzo degli esami mammografici tradizionali fornisce un risultato falsamente negativo. L’ecografo in nostra dotazione ha una componentistica software esclusiva per la mammella. Soltanto cinque istituti in Italia hanno avuto accesso a questo macchinario e siamo orgogliosi di essere fra questi. Anche la Moc, che misura la densità minerale nelle ossa per prevenire l’avanzamento dell’osteoporosi, è effettuata con metodica Dexa di ultima generazione, a bassa dose e dotata di software che aumenta sensibilmente la precisione della diagnosi. L’errore non si può certo escludere. Ma con preparazione e tecnologia d’avanguardia possiamo limitarlo al massimo”.

Perché è difficile dire a una donna che ha sviluppato un cancro alla mammella. Per la paziente crollano le certezze, si frantuma ogni prospettiva. Il rischio è quello di perdersi. “Ma adesso, a dispetto di quanto accadeva solo qualche decennio fa, possiamo offrire speranza. E possiamo davvero offrirla a tutte. E’ importante che la donna non si senta sola ma capisca di avere al suo fianco, oltre alla famiglia e agli affetti, un team di professionisti a cui sta a cuore la sua salute e la sua serenità. E che farà di tutto per portarla alla guarigione. Sono tante le storie che viviamo. Io le ricordo tutte. Per questo a gratificarci maggiormente non sono tanto i complimenti di colleghi, l’autorevolezza che ci siamo conquistati nel settore, ma i sorrisi delle nostre pazienti, la fiducia crescente delle nostre donne. La reputazione di ISA è costruita sul passaparola e credo che sia il migliore dei biglietti da visita”.

Obiettivo futuro di ISA Sanità è quello di ampliare ulteriormente l’attività focalizzata sulla donna, dedicandosi ai molteplici disturbi legati, per esempio, alla gravidanza o alla menopausa. Arricchendosi inoltre di nuova strumentazione e figure specializzate.

“ISA è la mia quarta creatura. Ho tre figli: Costanza, psicologa clinica, Francesco, al quinto anno di medicina all’università cattolica Sacro Cuore di Roma, e Giovanni, all’ultimo anno di liceo. E poi, appunto, ISA, a cui dedico tempo e amore. E, come per gli altri figli, il sostegno sincero e l’aiuto competente di mia moglie Silvia, medico infettivologo, sono stati e sono tuttora indispensabili per farlo crescere e guardare avanti. Così come fondamentale è il lavoro di Francesco, partner in questa avventura e mio caro amico”.

Tante le soddisfazioni e le gioie fra le quattro mura dell’istituto, ma ci sono anche piccoli e grandi dolori. Da affrontare, da vivere. E ostacoli da superare. Per questo Francesco e Marco hanno il loro personale rituale per ossigenare muscoli e mente e affinare l’intesa.

“Andiamo a correre. Nei boschi principalmente. Ma anche per città o strade di campagna. Corriamo per chilometri, passano le ore. Ci siamo conosciuti così. E correre ci aiuta non solo a scaricare la tensione ma ci insegna a procedere insieme. Coordinarci, calibrare il passo l’uno sull’altro, capirci senza bisogno di parlare. E questo ci è utile anche sul lavoro”.