Un cittadino della Valtiberina diventerà presto docente in una delle università più autorevoli e prestigiose del mondo. Nelle ultime settimane la stampa locale ha raccontato la bella storia di Dante Donati, 30enne originario di Pieve Santo Stefano che, dopo un importante percorso accademico e professionale, ha ricevuto la chiamata della Columbia University di New York per un incarico come assistant professor nel ramo del marketing digitale.

Fresco di matrimonio con Claudia, con la quale avrà presto il secondo figlio, Dante si è diplomato al Liceo Città di Piero di Sansepolcro prima di spostarsi a Milano per il percorso universitario alla facoltà di economia e scienze sociali della Bocconi. Nel 2016 il trasferimento a Barcellona, dove proprio in questi mesi concluderà l’esperienza di dottorato all’università Pompeu Fabra con la discussione della tesi. Dopodiché, con l’accordo già sottoscritto, partirà per gli Stati Uniti insieme alla famiglia per intraprendere la nuova esperienza professionale alla Columbia.

In attesa che la sua suggestiva avventura abbia inizio, Dante Donati ci parla di quelle che sono state fino ad oggi le sue attività e in che modo è riuscito ad ottenere l’incarico presso la celebre università americana.

Di cosa ti sei occupato fino ad oggi?

Ho condotto studi sul ruolo dell’informazione. In primo luogo ho preso in esame l’esposizione delle informazioni sui media tradizionali e sul ruolo che essi svolgono, sia nei Paesi sviluppati che in quelli via di sviluppo, sulle scelte di vita, i comportamenti d’acquisto, la salute, le ideologie politiche e le attività quotidiane in generale. Con lo sviluppo dei social e del web la cosa si è evoluta, e adesso le mie attività sono focalizzate su come questo settore influenzi ad esempio il mercato del turismo, della ristorazione e dei consumi in generale, ma anche su come internet e la banda larga influiscano sulla salute mentale delle persone, e in particolare delle giovani generazioni.

Oltre a questo, faccio parte di una piccola società di consulenza e ricerca sugli effetti delle campagne di marketing sui social media, e nello specifico le campagne sociali messe in piedi da società private, governi, organizzazioni internazionali. In quest’ultimo caso, abbiamo ad esempio condotto uno studio per Unicef e Gates sugli approcci delle famiglie riguardo al tema delle vaccinazioni ‘di routine’, ma anche sulle dipendenze da fumo e vaping nei ragazzi.

Nei tuoi corsi andrai a trattare gli stessi argomenti?

Premetto che l’attività di ricerca, raccolta e analisi dei dati mi è sempre piaciuta, per me è quasi un divertimento. La speranza è che in Columbia, andando quasi certamente ad operare nel ramo del digital marketing o comunque del marketing classico, possa proseguire nel mio percorso. Sicuramente mi occuperò di ricerca, mentre per quello che sarà l’insegnamento vero e proprio l’ateneo deve ancora stabilire la tipologia di corso. Andando avanti nel tempo, si prospetterà anche per me l’opportunità di organizzare delle attività più specifiche e personalizzate rivolte agli studenti.

Conferenza in India

In che modo sei entrato a contatto con la Columbia University? Come vengono selezionati gli insegnanti?

Il sistema è differente dal nostro, e non c’è stato un vero e proprio concorso. Tendenzialmente le università private (ma in realtà anche le pubbliche hanno questo approccio in America) non optano per la selezione classica. In questo caso è stato un po’ come entrare a contatto con un’azienda. Le università rendono pubbliche le posizioni e i profili professionali a cui sono interessate attraverso delle apposite piattaforme web in stile LinkedIn, dove vengono elencati gli incarichi e le competenze richieste. Tramite questo strumento gli aspiranti professori entrano in contatto con le realtà presso le quali hanno intenzione di lavorare inviando il proprio curriculum con lettera motivazionale, le ricerche condotte, eventuali pubblicazioni o articoli su riviste di settore, ecc. Può sembrare un procedimento semplice, ma in realtà i tempi sono molto lunghi. Nel mio caso l’opportunità si è prospettata intorno al mese di luglio, ma il responso definitivo è arrivato nel mese di novembre.

Quali prove hai dovuto svolgere in questo lasso di tempo?

Dopo un paio di mesi dalla candidatura ho effettuato la prima intervista con gli accademici dell’università. Si tratta di una vera e propria preselezione della durata di circa mezz’ora nella quale viene chiesto di sintetizzare il proprio percorso. Dopo aver ricevuto l’idoneità da parte della commissione è iniziato il seminario vero e proprio. Il candidato va di fronte a tutta la facoltà di quella divisione dell’università, nel caso dell’area Marketing è una platea di circa 20-30 persone, e nel corso dell’intervista ha un’ora e mezzo per esporre il proprio lavoro e discuterlo assieme ai presenti che hanno la facoltà di formulare dei quesiti. Una volta concluso questo lavoro, lo stesso giorno, si svolgono i colloqui individuali con tutta la facoltà. In pratica trascorri un paio di giorni a svolgere il seminario e a tenere questi colloqui individuali di una mezz’ora l’uno. Ho svolto queste attività per otto diverse università in Europa e nel Mondo, dopo aver inoltrato circa una trentina di candidature.

Cosa significa assistant professor? Hai in mente di fare carriera dentro la Columbia?

Assistant professor è il primo step della carriera accademica negli Stati Uniti. Un percorso che dura otto anni dopodiché c’è la possibilità di diventare professore ordinario, ottenendo cioè la famosa cattedra. Senza dubbio la Columbia University è prestigiosissima, e avere l’opportunità di insegnare là rappresenta un ottimo biglietto da visita, un investimento per il futuro. Tra l’altro è rinomata per essere un ambiente estremamente aperto, diverso e inclusivo, per questo mi aspetto di imparare tanto ma anche di divertirmi: insomma, almeno per il momento le ambizioni sono quelle di continuare a fare tutto quello che sto facendo in questo momento.

Partirete a luglio con tutta la famiglia: vi siete già organizzati con il trasferimento?

Da inizio anno con la mia famiglia ci stiamo informando per una sistemazione. I prezzi degli affitti sono ovviamente elevati, ma fortunatamente tramite la Columbia dovremmo avere accesso ad una serie di case a tariffe sotto il normale prezzo di mercato. Una grande fetta del parco insegnanti e collaboratori dell’università proviene da varie parti del mondo, e per questo motivo la struttura cerca di assistere i nuovi arrivati soprattutto in questa fase iniziale. Sarà curioso vivere New York nella sua quotidianità e non più come visitatore, tenendo conto anche dei figli. Abbiamo già effettuato la preiscrizione a scuola per il bambino, oltre ad una serie di pratiche burocratiche relative ai visti presso l’ambasciata. Siamo tutti felici e pronti per affrontare questa nuova avventura!

Claudia e Dante