Fondata nel 1971 da Ivo Misesti, la società oggi è guidata da Lorenzo Salvini che vi è cresciuto legandosi alle sue vicende ben oltre il lavoro e con una passione unica che racconta una vita completamente dedicata alla racchetta. E il futuro si preannuncia ricco di nuove soddisfazioni

Nel tennis quando la palla tocca la rete può andare oltre oppure tornare indietro. Senza facili citazioni hollywoodiane (Match Point) si può dire che in questi cinquant’anni di vita per lo Junior Tennis Club di Arezzo, in via della Cella, la palla sia andata sempre oltre in una crescita continua, capace di affrontare un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, rafforzando il presente e progettando il futuro. La data di nascita risale al 1968 ma l’associazione è stata costituita solo tre anni dopo: “Andiamo orgogliosi della nostra struttura, sempre all’avanguardia – sottolinea il presidente Lorenzo Salvini, maestro di tennis FIT. Ci siamo sempre evoluti cercando da una parte di mantenere ciò che c’era e dall’altra ampliandola. Questo ci ha consentito di proporci come scuola di tennis di avanguardia, soprattutto con i campi solari: una vera e propria istituzione in città che ha coinvolto bambini e famiglie, le quali ci affidano i loro figli e le loro figlie dalla mattina alla sera; senza dimenticare l’intrattenimento per i giovani e gli adulti”.

Ne è passato di tempo da quando c’era solamente un locale adibito a segreteria e tre campi in mateco: “Il Club ha due anime, quella esclusiva e quella promozionale. La prima premia il socio ed è garanzia di tutta una serie di servizi, dalla prenotazione dei campi all’utilizzo della piscina e della palestra, fino al servizio bar e ristorante. La seconda con lezioni private e corsi serali dedicati a chi socio non è e magari lo diventerà una volta che ci ha conosciuti. In questa operazione sono coinvolti pure gli associati che possono portare qui gli amici a giocare e, quando si poteva, a mangiare”.

Grazie a Lorenzo Salvini, nel 1991, insieme con Daniele Bracciali, il Club diventò vice campione d’Italia nella categoria Under 14. Ma sono tanti i nomi del tennis aretino legati al Junior Club: da Ivo Misesti al figlio Francesco, da Roberto Verdelli, tennista di ottimo livello, agli ex presidenti Franco Ciarpaglini e Maurizio Cerofolini, dall’ex direttore Danilo Salvini agli storici maestri Piero Vasca, Claudio Contenti e Pino Salvi, dagli ex professionisti Cristina Salvi e Massimo Dell’Acqua, che hanno diretto la scuola, all’uruguaiano Nicola Dragone, il quale per oltre vent’anni ha gestito il ristorante insieme con la sua famiglia. Fino al compianto Alessandro Terziani, giocatore e poi grandissimo dirigente per tutto il tennis aretino, al quale il Museo Amaranto – Storia dell’Arezzo Calcio ha dedicato un premio librario. Ci sono poi Marco Del Mecio, maestro dal 1992, e Nicola Cavigli, direttore della scuola di tennis, che divide con Lorenzo Salvini il progetto del Tennis Lab. Manca, invece, e mancherà moltissimo Giuliano Lancini, segretario e presenza costante di questi cinquant’anni, scomparso poco prima di andare in stampa.

Lorenzo allo Junior Club ci è cresciuto e come tanti altri conserva ricordi meravigliosi delle giornate vissute giocando a tennis in un ambiente ideale; sono molti, infatti, coloro i quali non dimenticano il tempo trascorso al Club e che a distanza di tanti anni serbano una memoria affettuosa di questo vissuto: “Abbiamo chiesto, in questo periodo, di mandarci dei video per ricordare l’esperienza trascorsa con noi, il risultato è stato emozionante e ci fa andare orgogliosi di ciò che abbiamo fatto e costruito”.

Poi è arrivato il Covid-19: “Ci siamo difesi come gli altri club in Italia. Grazie all’accordo governativo chi era in possesso di un certificato di tipo agonistico ha potuto allenarsi e giocare anche nei campi coperti, gli altri nei campi scoperti. Certo sono venute meno tutte le nostre iniziative di aggregazione sociale, come la gita in montagna o al mare, quella agli Internazionali d’Italia, la cena a tema.

Lo Junior Tennis Club di Arezzo per i suoi soci è come una seconda casa e una seconda famiglia. Per me ha preso le sembianze di un figlio che ho visto crescere e che adesso vedo maturare, grazie al lavoro di tanti, per me a tempo pieno”.
Lorenzo ha iniziato a frequentare il Club quando aveva 6-7 anni, poi grazie al tennis ha girato mezzo mondo, dagli Stati Uniti all’Europa del Nord, esperienze che gli hanno permesso di imparare molte cose e di maturare idee per il futuro. Ha vissuto a Torino e Ravenna prima di tornare ad Arezzo e decidere di prendere le redini del Club. Ultimamente è stato costruito un nuovo parcheggio, quattro campi e strutture coperte nuove di zecca, un’area verde per le attività ludiche e ricreative, tutte strutture che hanno permesso di sviluppare il settore scolastico, con bambini e bambine dai quattro anni in su: “Con cinque campi in terra e due in superficie sintetica siamo all’avanguardia e siamo in grado di avere un’offerta che va dal bambino al professionista”.
Da quando Lorenzo è tornato, insieme con il direttore della scuola di tennis, Nicola Cavigli, sono stati riorganizzati tutti i programmi scolastici e ci sono stati investimenti importanti nei maestri di tennis e nei preparatori atletici: “I programmi per il prossimo futuro riguardano, inoltre, il padel e una palestra nuova per avere un’offerta fitness che sia la più completa possibile”.
Il 14 marzo Lorenzo ha compiuto 44 anni. Proveniente da una famiglia di orafi, il padre, perso qualche anno fa, ha condotto l’azienda per quasi mezzo secolo, passata poi al fratello: “È proprio con mio padre che ho costruito ciò che oggi è lo Junior Tennis Club. Il suo supporto economico e, soprattutto, morale è stato fondamentale per me e mi guida ancora nel percorso che sto e che stiamo facendo. Ho provato a seguire le sue orme, lavorando in azienda e partecipando pure a qualche fiera, ma la cravatta per me è quello che è la kryptonite per Superman: amo lavorare all’aria aperta. Venire via dall’azienda è stata una scelta vincente, perché adesso faccio quello che mi fa stare bene. Senza dimenticare l’impegno che richiede condurre un Club come questo, con spese di gestione elevate, come un’azienda”.
Sperando di sfruttare l’onda lunga del tennis italiano, soprattutto maschile, che sta vivendo un momento strepitoso: “Abbiamo tanti giocatori tra i primi cento, Matteo Berrettini tra i primi dieci, Fabio Fognini diciassettesimo e giovani fortissimi come Lorenzo Musetti, Jannik Sinner e Lorenzo Sonego”, un’onda lunga che i circoli tennistici cercano e cercheranno di sfruttare bene in questi anni, soprattutto nella ripartenza post pandemia.
Lo Junior Tennis Club Arezzo compie cinquant’anni ma è come se fosse nato oggi, per la passione, la competenza e la felicità che il suo presidente, Lorenzo Salvini, esprime parlandone. Una seconda casa e una seconda famiglia gestite con grande professionalità e attenzione alle esigenze di tutti gli associati e aperte a coloro che vorranno diventarlo.